Formaggi a rischio contaminazione: ecco perché evitarli

A rivelarlo è il Ministero della Salute: alcuni formaggi in vendita in Italia sarebbero a rischio contaminazione da Escherichia coli. Ecco quali e perché

formaggi rischio contaminazione
Formaggio, Getty Images

Sempre più spesso negli ultimi mesi molti prodotti apparentemente innocui sono stati ritirati dal commercio per preservare la salute dei consumatori. Ora accade di nuovo, ed è tempo di allarme per alcuni formaggi.

Come riportato dal dicastero infatti, sono infatti emersi alcuni casi di sindrome emolitica uremica, che sarebbe appunto riconducibile alla presenza di latte crudo presente in alcuni formaggi francesi, trattati e lavorati con questa caratteristica.

Viene specificato inoltre che questi prodotti da evitare sono facilmente riconoscibili: “i formaggi coinvolti provengono dallo stabilimento con numero di riconoscimento FR 26 281 001 CE”.

A intervenire è anche il Ministero della Salute italiano, che ha deciso di avvertire gli assessorati regionali affinché venga verificato anche nei singoli territori il rispetto delle procedure previste per la distribuzione e la vendita di questi prodotti.

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Formaggi da evitare perché a rischio contaminazione: scopri quali sono i nomi e le conseguenze

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Formaggio, Getty Images

Ma quali sono i nomi e le aziende produttrici dei formaggi incriminati? A essere “richiamati” fin ora sono stati Saint-Felicien, Saint Marcellin e alcuni marchi commerciali come Fromagerie alpine, Carrefour, Reflet de France, Leclerc, Lidl, Auchan, Rochambeau, Prince des bois, Sonnailles et Prealpin.

Il ritiro immediato invece, è scattato per molti lotti del formaggio “Bisù” a marchio Pe.ra., anch’esso morbido e composto da latte crudo.

Quali sono poi le conseguenze riscontrate? Il nostro corpo potrebbe rischiare di incappare in una sindrome emolitico-uretica. I sintomi a cui fare attenzione sono l’anemia emolitica, la trombocitopenia e l’insufficienza renale acuta. Quest’ultima, in particolar modo, porta spesso a dover ricorrere alla dialisi.

Fondamentale è quindi fare attenzione a ciò che compriamo e portiamo in tavola: al fine di non correre rischi, le informazioni per i consumatori sono ora pubblicate sul sito dell’autorità francese.

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