Per comodità, per fretta e per la bellezza di avere sempre pronti alla mano i nostri formaggi, per insaporire i primi piatti, per accompagnare il pane, per metter su un aperitivo veloce, siamo solite congelarli. Oggi però scoprirete che non è possibile congelare tutti i formaggi.
Vediamo quali, tra i formaggi, è bene tenere alla larga dal congelatore. Non tutti infatti possono regalarci quella grande comodità di averli pronti all’uso dopo la fase di congelamento. Scoprirete inoltre molti consigli per inserirli nel freezer in modo corretto
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Lavorare il latte per creare formaggio è una pratica che risale a tantissimi anni fa. L’uomo migrando ha sempre portato con sé gli animali per produrre carne sì ma anche latte ed è così che dal latte si è arrivati al formaggio.
La preparazione del formaggio risiede sicuramente nelle budella dell’animale macellato che era ancora nella fase dell’allattamento. I primi a sperimentare la tecnica di preparazione del formaggio furono i popoli dell’Asia minore e centrale e del Nord Africa. Via via la tecnica si diffuse nelle civiltà greca e romana e fu soggetta ad ulteriori dettagli e chiamiamole così, rivisitazioni.
Per quanto riguarda l’etimologia delle parole formaggio e cacio derivano rispettivamente da formaticum (forma) e caseus. Infatti, in origine, veniva chiamato proprio cacio e guarniva le tavole di contadini, pastori, manifatturieri e monaci, nonché i pasti dei più nobili.
Il formaggio si ottiene di fatto dalla crema del latte grazie ai fermenti lattici e all’aggiunta del sale in base alla tipologia di formaggio che si vuole ottenere. La sua natura può essere ovina, caprina, bovina, di bufala. Il latte messo a scaldare alla medesima temperatura che aveva nello stomaco dell’animale, si aggiunge poi il caglio. Il caglio contiene siero, sali minerali, grassi e zuccheri. Ciò, chiamato anche cagliata, messo negli stampi adatti, subisce un trattamento di pressatura prima della salatura.
Raccontando la storia del formaggio in modo molto semplice e senza dilungarci nei dettagli possiamo ottenere dei formaggi freschi se si spezzetta la cagliata in pezzi grandi e formaggi semiduri se la riduciamo in pezzettini che verranno poi stagionati per la produzione ad esempio del caciocavallo.
Il formaggio simboleggia dai tempi dei tempi il prodotto che contraddistingue la tipicità di ogni regione, una prelibatezza che arricchisce le nostre tavole da sempre.
È possibile mettere alcuni formaggi nel congelatore ma non tutti e soprattutto con le dovute accortezze. In questo modo, oltre a trovarci sempre il formaggio pronto all’uso possiamo ridurre gli sprechi alimentari che spesso e purtroppo accompagnano la fine dei nostri pasti, oppure, il dover buttare formaggi ormai finiti nel dimenticatoio e impossibili da riutilizzare perché scaduti.
Gran parte dei formaggi possono essere sì congelati ma a patto che si usino determinate regole. Quanto un formaggio durerà nel nostro frigorifero dipende molto dalla sua stagionatura. Ovviamente, i formaggi freschi si conservano per minor tempo ed è consigliato non metterli nel congelatore quanto piuttosto consumarli per tempo. La mozzarella può essere congelata ma, una volta tirata fuori, va consumata nell’imminente. No a ricotta, stracchino, crescenza, burrata e fiocchi di latte.
Per i formaggi stagionati è possibile il congelamento senza alcun problema, per i formaggi a pasta filata e semi-duri il tempo si riduce ad un massimo di tre mesi.
I primi sono il parmigiano oppure il pecorino, i secondi la provola, la caciotta, il primo sale o la fontina.
Al fine di una buona conservazione è bene quindi applicare i tempi giusti e il corretto consumo di ogni formaggio per non incombere a rischi dovuti al loro deterioramento.