“Smettetela subito di baciarvi”, ha detto in modo perentorio l’agente che è stato sospeso dalle sue funzioni.
Il fatto è accaduto lo scorso febbraio, quando al termine di un fine settimana romantico la coppia si è baciata in pubblico per salutarsi. A quel punto è intervenuto un addetto della compagnia Thalys, il consorzio che gestisce i collegamenti con Belgio, Olanda e Germania, che ha ordinato alle due donne di smetterla subito, commentando che era “intollerabile”. L’uomo avrebbe poi aggiunto che non avrebbe agito nello stesso modo se si fosse trattato di una coppia etero.
L’organizzazione All Out, che si occupa dell’eguaglianza e il rispetto dei diritti omosessuali, ha pertanto lanciato una campagna su internet per difendere la causa delle due donne, definite vittime di un “attacco omofobo”. Nel giro di due giorni la petizione ha già raccolto 55 mila firme.
“Immaginate, avete appena passato un bel week-end con la vostra dolce metà a Parigi. Vi salutate sulla banchina della stazione, un abbraccio, un bacio, sapete che non vi rivedrete per un pò. A quel punto un responsabile ferroviario corre verso di voi e vi chiede di smetterla subito spiegandovi che quel bacio è intollerabile”, ha scritto All Out che chiede alla Thalys di “formare il personale su come trattare i clienti indipendentemente dalla loro identità sessuale”
Dal canto suo, Mirjam, una delle due giovani donne, duo giorni dopo l’incidente avrebbe presentato un reclamo presso Thalys e segnalato il caso all’Ong. “Non potevo credere al fatto che qualcuno mi potesse dire quello che potevo o non potevo fare. Sono rimasta schioccata anche perché per oltre un quarto d’ora, l’agente non ha smesso di parlarci, rovinando il nostro addio” ha raccontato Mirjam, ricordando che successivamente “non mi sentivo sicura in treno. Ho cercato un addetto del treno al quale ho poi detto che volevo presentare un reclamo”.
La ragazza che ha raccontato di essere stata vittima più volte di azioni discriminatorie si è detta delusa della vicenda, tanto più che la stessa compagnia Thalys nel corso di numerose campagne pubblicitarie come nel 2013, ha promosso la sua immagine “gay-friendly” con un video pubblicitario in cui vi erano delle coppie anche gay che si abbracciavano grazie alla linea ferroviaria.
La All Out chiede alla compagnia ferroviari che denunci “la reazione discriminatoria” del suo impiegato. Fino ad oggi sono state raccolte 30mila firme e la Thalys ha “condannato fermamente ogni dichiarazione o atto omofobo”, promuovendo un’indagine interna e sospendendo l’agente dalle sue funzioni.