All’indomani del tragico incidente dello schianto dell’Airbus A320 nella zona alpina dell’Alta Provenza proseguono le operazioni dei soccorsi e sono stati disposti circa mille posti letto per accogliere le famiglie delle vittime.
Secondo Xavier Roy, coordinatore dei soccorsi al campo volo di Seyne-Les-Alpes, è stata individuata la prima scatola nera ma sarebbe danneggiata, per cui h sottolineato Roy “in questo momento la nostra priorità è mettere in sicurezza la zona e trovare la seconda scatola nera. Si tratta di un lavoro complesso perché la zona è impervia, si scivola, ed è rischioso per gli stessi soccorritori”.
Il coordinatore ha spiegato inoltre che “i medici legali sono sul posto, ma il recupero dei corpi delle vittime potrebbe non iniziare subito. Stiamo mettendo in sicurezza la zona dell’incidente e gli esperti sono alla ricerca degli indizi. È un lavoro molto complesso”.
Gli inquirenti stanno cercando di capire le cause dell’incidente sulla scatola nera danneggiata, contenente le registrazioni delle conversazioni all’interno della cabina di pilotaggio dell’aero. Tuttavia, secondo il governo francese “potrà dare informazioni utili”. Il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve ha comunque sostenuto che alcuni elementi sono “utilizzabili”.
Il primo responso sulla scatola nera dovrebbe emergere entro questo pomeriggio, come indicato dal procuratore della Repubblica francese.
Questa mattina sono ripresi i soccorsi e hanno ripreso a decollare dal campo base per la ricerca delle vittime: “La zona è impervia e le operazioni sono complesse. Stiamo portando in quota tutto il materiale necessario per effettuare le varie attività e per completarne il trasferimento saranno necessari ancora parecchi voli”, ha sottolineato il coordinatore aggiungendo che “i corpi delle vittime sono visibili dall’alto, sorvolando il massiccio. Sì, si vedono dei corpi ma per rispetto dei familiari delle vittime preferisco non aggiungere altro”.
In giornata è atteso l’arrivo al campo base di Syene-Les-Alpes del presidente francese François Hollande, che accoglierà la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.
Tra le ipotesi che trapelano sulle cause dell’incidente dell’Airbus vi sarebbe quella di un’esplosione di pile al litio nella cabina di pilotaggio. E’ quanto ha sostenuto il consulente aeronautico Bernard Chabbert, secondo il quale l’aereo non è caduto “ma è sceso ad un ritmo normale” ciò indica “che non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio”.
“Normalmente quando c’è una messa in discesa di questo tipo, c’è un problema. Negli ultimi dieci anni – sottolinea il consulente – ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l’equipaggio perché un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo”.
Il consulente ha spiegato che quando bruciano, queste pile “emettono vapori estremamente tossici che uccidono in poche decine di secondi”.
Un testimone ha raccontato che “ero in giardino e ho sentito un rumore strano, sordo. Mi sono girato e c’era quell’aereo che volava così basso…Poco dopo un boato come la dinamite”. Anche la moglie del testimone ha riferito di aver “solo sentito un rumore molto forte. Ce l’ho ancora nelle orecchie”.