Braccioli e ciambelle: qual è il galleggiante migliore quando si tratta della sicurezza dei bambini a mare? Ecco cosa dice l’esperto.
Quando si tratta di garantire la sicurezza dei bambini in acqua, la scelta tra braccioli e ciambella è una questione che spesso genera dibattito tra i genitori. Sebbene entrambi questi dispositivi siano comunemente utilizzati per aiutare i piccoli a galleggiare durante il bagno in piscina o al mare, ci dovremmo chiedere se sono effettivamente dei dispositivi di sicurezza affidabili.
Il fatto che essi siano dei galleggianti può sicuramente aiutare il bambino a stare a galla mentre fa il bagno, ma sarebbe davvero opportuno pensare che, siccome abbiamo munito il bambino di braccioli o ciambella, egli sia protetto dal rischio di annegare? Effettivamente questa è una domanda importante e la risposta ci viene fornita da un pediatra, il dottor Matteo Cianciun. La sua risposta fa chiarezza sulla questione “Meglio i braccioli o la ciambella?”. Vediamo cosa suggerisce.
Meglio i braccioli o la ciambella?
La risposta a questa domanda è molto semplice: nessuno dei due galleggianti è migliore. Infatti, come sottolineato dal pediatra Matteo Cianciun in un video su Instagram, la domanda “Meglio i braccioli o la ciambella?” nasconde una trappola. In effetti, nessuno dei due dovrebbe essere considerato un dispositivo anti-annegamento poiché non lo sono. I braccioli e le ciambelle sono accessori che possono sembrare utili, ma non offrono la protezione necessaria contro il rischio di annegamento. Motivo per il quale non rappresentano un’alternativa alla supervisione da parte degli adulti.
Ed è uno studio condotto dall’Istituto Ipi di Stoccarda che ha evidenziato l’importanza di una supervisione costante nonostante l’uso dei galleggianti. Lo studio ha analizzato sette modelli di braccioli e quattro di ciambelle, focalizzandosi sulla tenuta delle valvole e sulla capacità di mantenere l’aria. I risultati sono stati preoccupanti: molti dei dispositivi testati hanno mostrato perdite significative, riducendo così la loro capacità di galleggiamento e aumentando il rischio di incidenti.
Ognuno di questi galleggianti è potenzialmente rischioso. I braccioli, da una parte, possono spingere il bambino in una posizione verticale non naturale, che potrebbe ostacolare i movimenti in acqua e, in caso di perdita di equilibrio, potrebbe risultare difficile per il bambino rimanere a galla. La ciambella, invece, può capovolgersi, lasciando il bambino con la testa sott’acqua. Inoltre, può scivolare verso l’alto, intrappolando il bambino in una posizione pericolosa, soprattutto se è troppo grande rispetto alla corporatura del piccolo. Entrambi poi possono sgonfiarsi facilmente.
Insomma, la scelta tra braccioli e ciambella non dovrebbe mai essere considerata come una decisione tra due dispositivi di sicurezza equivalenti e inoltre non sostituiscono la supervisione di un adulto. La sicurezza in acqua non dovrebbe mai essere presa alla leggera, e i galleggianti sono solo supporto aggiuntivo e gioco, sempre sotto la nostra sorveglianza.