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Giallo di Pordenone: ancora nessuna traccia del killer di Teresa e Trifone

A distanza di due mesi dall’efferato omicidio avvenuto nel parcheggio del Palazzetto dello Sport di Pordenone nel quale due fidanzati, Trifone Ragone e Teresa Costanza, lo scorso 17 marzo sono stati assassinati, non vi sono tracce del killer.


I due giovani sono stati freddati con dei colpi di pistola dopo che erano entrati nella loro automobile, una Suzuki bianca. In base agli accertamenti condotti dalla polizia, molti elementi fanno pensare al fatto che si tratterebbe di un sicario professionista in quanto non solo per la fuga, l’uomo è scappato in una strada dove non vi erano telecamere di sorveglianza, ma anche le testimonianze di quattro persone che erano nei pressi del luogo del delitto hanno dato versioni tra loro contrastanti e nessuno avrebbe visto l’assassino.  Resta dunque un duplice mistero: quello del volto e del nome dell’assassino e il movente.

Gli inquirenti stanno svolgendo un lavoro complesso per trarre informazioni sugli elementi emersi dalle indagini condotte sui social, attraverso le testimonianze e i video sorveglianza. Inoltre sono stati prelevati dei campioni biologici e di impronte digitali dalla Suzuki alto e dall’appartamento dei due fidanzati. Per cui si attendono i risultati per individuare qualche traccia pertinente e dai quali si spera di tirare fuori qualche elemento utile per stringere il cerchio.

C’è attesa per gli esiti delle analisi dei Ris e ma anche della perizia balistica, che è stata affidata a Piero Benedetti che ha preso parte alle indagini su Marta Russo, Carlo Giuliani e sul caso Unabomber. Sul luogo sono rinvenuti solo 6 bossoli di calibro 7.65, di un’arma semi automatica . La perizia balistica potrebbe rivelare se l’arma sia stata utilizzata in passato e anche i bossoli potrebbero fornire un’indicazione sulla tipologia di pistola, in base alla rigatura prodotta dallo sparo attraverso la canna dell’arma.

Tra le ipotesi sul movente ci sarebbero due piste prevalenti: quella di un delitto passionale e recentemente è emersa la tesi di un traffico d’armi nel quale potrebbe essere stato al corrente Trifone, sottufficiale del 132° reggimento carristi a Cordenons.

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