Forse il caso sull’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanzo, la giovane coppia uccisa lo scorso 17 marzo a colpi di pistola all’uscita di una palestra, al Palazzetto dello sport, frequentata da entrambi a Pordenone, è giunto ad una svolta.
L’omicidio è avvolto dal mistero e gli inquirenti in questo ultimo mese hanno tentato di ricostruirne il movente. Lo scorso 22 aprile, il programma Chi l’ha visto?, in onda su Rai Tre, ha presentato un’intervista della nonna del ragazzo, Isabella Piscopo che ha chiesto di poter parlare. La donna ha sostenuto che vi sarebbe stato l’ex fidanzato di Teresa che non la lasciava in pace. La nonna ha raccontato che un giorno sentì Isabella, di 30 anni, laureata alla Bocconi di Milano, parlare al cellulare con una persona. Secondo l’anziana donna si trattava dell’ex di Isabella che avrebbe continuato ad importunarla, anche dopo che lei si era fidanzata con Trifone. Quella famosa telefonata provocò una lite tra i due fidanzati, ricorda la nonna della vittima, che vuole giustizia per il nipote, uno bellissimo ragazzo di 29 anni, caporal maggiore del 132° reggimento dei carri, certa che qualcuno stava infastidendo Isabella.
La nonna della vittima ricorda benissimo che il nipote disse alla fidanzata: “Perché prima non ti chiamava mai e ora che sa che stai con me ti cerca? Butta giù”. “Era gelosissimo“, ha poi aggiunto la signora Piscopo.
Il presunto killer di Trifone e Teresa
Dall’ombra di uno stalker nella vita della vittima, si giunge ad alcune testimonianze di persone interrogate dalla polizia che avrebbero visto una persona sospetta aggirarsi nei pressi del Palazzetto dello sport quel fatidico 17 marzo.
Da queste testimonianze dei residenti del quartiere, gli inquirenti sono riusciti a delineare un identikit del presunto assassino che è stato mostrato a molte persone, tra cui anche agli albergatori della provincia di Pordenone.
Nel frattempo, il procuratore Marco Martani ha nuovamente chiesto agli abitanti di Pordenone di parlare “se avete visto qualcosa di strano”.
Dalle descrizioni fornite dai residenti vi sono alcune caratteristiche relative ai tratti somatici, come un neo sulla guancia e il tipo di abbigliamento. Tra le altre indiscrezioni, i testimoni riferiscono di un giovane ragazzo con gli occhi chiari che aveva una cuffietta di lana calata sulla fronte.
Tra i misteri sull’omicidio, c’è un collega di Trifone che ha volto coperto è stato intervistato a Pomeriggio 5 dalla Barbara D’Urso e che sostiene di sapere la verità: “Lo conoscevo da tanto. Non posso rilasciare altre dichiarazioni. Io la mia verità la so già, e l’ho pure detta alla famiglia di Trifone”, ha dichiarato l’uomo.