I funerali di Giuditta Perna, la ragazza scomparsa nell’Avellinese, il cui corpo è stato ritrovato dopo 8 giorni, lungo gli argini del fiume Ofanto, si svolgeranno domani pomeriggio alla cattedrale di Calitri.
Il via libera è giunto da parte della Pm della Procura di Avellino, Adriano Del Bene che ha dato l’autorizzazione alla restituzione della salma ai familiari, dopo l’autopsia effettuata nell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino).
Gli esami autoptici hanno accertato come causa della morte l’asfissia da annegamento. Secondo le indiscrezioni, sarebbe sempre più confermata la tesi di un suicidio. Gli inquirenti ipotizzano che la studentessa di 26 anni si sia lanciata nelle acque del fiume da un’altezza di quindici metri dal ponte di Pietra dell’Oglio, in un punto dove le acque sono profonde 2 metri. La ragazza sarebbe morta il giorno stesso della sua scomparsa.
Il cadavere della giovane è stato individuato dopo 8 giorni ad un chilometro e mezzo dal luogo in cui era stata ritrovata l’auto, con all’interno le chiavi inserite nel cruscotto, gli sportelli aperti e la borsa sul sedile. La ragazza era completamente vestita così come l’avevano descritta i suoi genitori, il giorno della scomparsa.
Intanto i residenti di Calitri hanno deciso di oscurare le loro fotografie su Facebook in segno di lutto. In molti non credono all’ipotesi del suicidio o non ci vogliono credere.
Tra gli elementi che potrebbero indurre a pensare ad un certo disagio vissuto dalla ragazza sul suo profilo Facebook emerge un post pubblicato da una amica con la scritta: “C’est la fucking vie”, ovvero “è la fottuta vita”. L’amica di Giuditta ha spiegato che il post non stava a significare niente: “L’ho pubblicata prima della morte di Giuditta. L’ho trovata su un sito di immagini, mi è piaciuta perché rispecchia la verità e l’ho pubblicata sul profilo”.
Eppure, fino ad oggi, il cellulare della giovane non è ancora stato ritrovato e vi sono anche altri indizi che dovrebbero essere chiariti, come ad esempio il fatto che la giovane non aveva il giubbotto addosso, considerando il freddo e il movente che avrebbe spinto la ragazza a questo gesto estremo. Tanto che gli stessi genitori di Giuditta non credono all’ipotesi del suicidio.