Giuliano Gemma, compianto attore italiano, è divenuto famoso per interpretazioni memorabili. Interprete sopraffino e padre premuroso.
Giuliano Gemma è stato un attore italiano. Più precisamente colui che, insieme a quelli della sua generazione, ha ridisegnato un genere cinematografico: il kolossal. Solitamente immaginiamo certi tipi di film in relazione esclusivamente a vicende epiche in grado di intrecciare passato, presente e futuro – con qualche previsione – ma grazie a Gemma determinate opere diventarono consuetudine anche per il linguaggio con cui venivano proposte.
La disinvoltura in scena, persino durante le scene più difficili o pericolose, ne ha fatto un caposaldo del cinema di genere. A metà fra cinema di finzione e racconto epico, Gemma narrò le gesta di eroi del nostro tempo con la pacatezza, il garbo e la semplicità dei più umili. Per questo è rimasto intramontabile.
Morto nel 2013, all’età di 75 anni, classe 1938, annovera più di 70 film al cinema. Si è distinto particolarmente nelle pellicole Western, ma non solo: Gemma sapeva anche emozionare. Un burbero dagli occhi buoni, in scena. Padre attento e premuroso fuori, a parte qualche conflitto con la figlia Vera. Attriti risolti nel tempo, la concorrente dell’Isola dei Famosi lo ricorda con molto affetto. Esattamente come l’altra figlia, Giuliana, anche lei avuta dalla relazione con Natalia Roberti. Alla scomparsa di quest’ultima nel ’95, Gemma si risposò con Daniela Richerme, detta “Baba”. Seconde nozze ufficializzate nel ’97.
Per quanto concerne la sua carriera, Giuliano Gemma ha lavorato al fianco dei più grandi: erano anni in cui la settima arte godeva del favore del tempo e delle scoperte. Un’esigenza di novità attanagliava gli addetti ai lavori: perle come “Ben-Hur” o “Boccaccio ’70”, passando per “Una pistola per Gringo” o “Kiss Kiss Bang Bang”, fino a “I giorni dell’Ira” o “Il deserto dei Tartari” dimostrano che qualcosa stava cambiando.
Il passato che faceva strada al futuro. Quel divenire che l’avrebbe poi visto anche lavorare al fianco – tra gli altri – di Woody Allen nel suo “To Rome With Love”. Una vita spesa per il mondo della celluloide, arricchita anche dalla passione per lo sport: l’amicizia con il celebre pugile Nino Benvenuti, le esperienze con la ginnastica. Particolare propensione per attrezzistica e boxe. Peculiarità che gli hanno consentito anche di sviluppare una certa fisicità, ma il suo punto forte era lo sguardo: occhi profondi e penetranti capaci di entrarti dentro. Risoluto, ipnotico, intramontabile. Talento dagli occhi cangianti e il cuore d’oro.