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Gli asili nido più belli d’Italia: da Reggio Emilia a Roma, spazio alla creatività

Un articolo di Panorama ha proposto un percorso sugli asili nido più belli d’Italia evidenziando come nonostante le numerose pecche nel settore dell’edilizia scolastica e in quello dell’istruzioni vi siano alcuni luoghi virtuosi e dei veri e propri paradisi dove far crescere in tutta serenità i bambini all’insegna della loro creatività, necessaria per il loro sviluppo.

Da un po’ di tempo è in corso una rivoluzione nel mondo degli asili nido dove gli atelier per dare sfogo alla pittura, ai giochi e alla musica hanno sostituito le aule e al posto del cemento vi sono degli spazi verdi e delle piscine.
Un modello che è partito dal “Reggio Children” a Reggio Emilia che lascia spazio alla creatività e che si sta espandendo nel Belpaese sia in strutture pubbliche che private con rette da 70 a 700 euro al mese. Un contesto ideale per i bambini con tanto di tavolini in legno e merende bio.

Ma l’asilo nido in molte parti d’Italia è diventato proibitivo e l’associazione CittadinanzaAttiva ha evidenziato che il costo è di media di 300 euro al mese e varia da una media di 547 euro a Lecco è 547 euro ai 146 euro di Roma. Inoltre anche l’offerta per i bimbi da zero a tre anni è variabile e garantita dal 76% dei comuni del Nord Est e solo dal 22% dei comuni al Sud.

Alcuni degli asili più belli

Tornando alle strutture di eccellenza dopo il Reggio Children spunta  il “Clorofilla” per i bambini dagli 0 ai 6 anni a Milano che oggi contano 150 iscritti in sette sezioni con tanto di pasticceria creata dai bambini, lezioni nell’orto e scuola bilingue.
Seguono il “Circolo dei bambini” di Bergamo, dove le lezioni possono essere in portoghese, russo e perfino in cinese per la matematica e il Mast di Bologna con oltre mille metri quadri di architetture morbide, iPad, libri e giocattoli di ultima generazione, che accoglie 64 bambini, oltre ai 28 che si sono iscritti alla nuova scuola per l’infanzia.

Proseguiamo con il Malaguzzi di Roma, frequentato dai nipoti di artisti, musicisti e ballerine, ma anche dai bambini delle famiglie del quartiere popolare. Una delle educatrici Anna Maria Temperanza ha sottolineato che “abbiamo scelto apposta di aprire qui, in periferia. La sfida era portare un messaggio pedagogico rivoluzionario in un territorio difficile. Con il Comune alle spalle. Perché il meglio dell’educazione dev’essere accessibile a tutti”. L’asilo ospita 69 bambini che si mescolano per età in modo che i più piccoli abbiano più stimoli e i grandi si fanno più responsabili. Inoltre, sono i piccoli che decidono cosa fare spaziando da un atelier ad un altro, tra giochi educativi e colori!

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