Tutti ne parlano, come accade nella maggior parte degli argomenti trattati sui social. Quando si tratta di carne, diventiamo tutti “nutrizionisti”, convinti di conoscerne pregi e difetti, ergendoci sulla cattedra per presunto sapere.
Invece, bisognerebbe affidarsi a delle fonti autorevoli, accreditate da anni di studio. Prendete le carni, ad esempio. Chi le demonizza, chi le promuove senza fare distinzioni, chi le spara grosse. Che la carne faccia bene, è indubbio. Che quella biologica abbia qualità superiori, sono gli esperti ad affermarlo a viva voce.
Dovremmo imparare ad ascoltarli, come facciamo noi con Federica Almondo, esperta in Scienza dell’Alimentazione e fondatrice dell’innovativo centro Cerva 16. Tra le altre cose, in questo centro, si può imparare a mangiare sano e bene.
A lei abbiamo chiesto di chiarire alcune questioni riguardanti la carne, in particolare, quella bio. Tra le fonti proteiche di origine animale, la carne che valore ha? «Partiamo dalla carne bianca che, come tutte le carni, fornisce proteine ad alto valore biologico e, a differenza del pensiero comune, è un’ottima fonte di ferro e anche di vitamina B. La carne bianca è, inoltre, meno grassa, ovvero vantaggiosa per chi persegue il mantenimento di un giusto peso. Risulta anche più digeribile e morbida per il fatto che le sue fibre muscolari siano più sottili.
Pensiamo alle difficoltà degli anziani, per esempio, e ai loro problemi di masticazione. Per loro le proteine sono molto importanti perché l’anziano va incontro fisiologicamente a una perdita della massa e della forza muscolare. Con l’apporto delle proteine, invece, si evita il rischio della sarcopenia. Anche la carne rossa, logicamente, offre notevoli vantaggi dal punto di vista nutrizionale. Si pensi solo all’apporto di minerali e vitamine, come quella A che è fondamentale per occhi, ossa, pelle e, in particolare, per rafforzare il nostro sistema immunitario. E mai, come in questo periodo, ne abbiamo bisogno».
Tutti parlano di carni bio. Può raccontarci di cosa stiamo parlando e il loro valore per il nostro organismo? «Le carni bio provengono da animali cresciuti naturalmente, senza l’utilizzo di sostanze che ne accelerino in qualche modo lo sviluppo e sono curati in caso di malattie con medicinali omeopatici. Solo nel caso in cui le cure naturali non sortiscano alcun effetto è ammesso l’uso di antibiotici. Almeno il 50% della loro alimentazione deve essere di origine biologica e non OGM. Le carni di questi animali sono, quindi, più nutrienti e virtualmente prive di sostanze dannose per l’organismo. Per fare un esempio, sono prive dei pericolosi interferenti endocrini che hanno un impatto decisamente negativo sul nostro delicato equilibrio ormonale o gli antibiotici che possono causare nel tempo pericolose situazioni di antibiotico-resistenza.
Inoltre, si può affermare che, scegliendo carni bio, si introduce, nel nostro organismo, una quantità inferiore di sostanze estranee potenzialmente dannose e, di conseguenza, si alleggerisce il lavoro di detossificazione al quale è deputato il fegato. Decisamente un buon vantaggio».
Tra le fonti proteiche di origine animale, ricorderei anche le uova, in particolare per chi fa attività sportiva. «Carne e uova sono sicuramente molto importanti per lo sportivo. Infatti, le proteine di questi alimenti sono ad alto valore biologico, contengono cioè tutti gli aminoacidi indispensabili all’organismo. Un adeguato introito proteico consente allo sportivo di mantenere, o aumentare, la massa muscolare. Una alimentazione deficitaria, in questo senso, potrebbe infatti portare alla perdita di tono e di forza» Insomma, da quello che ci ha detto la dottoressa Almondo, non sembra ci siano dubbi sulla scelta di carne bio. Importante è affidarsi a produttori seri, come l’azienda Fileni. Da anni, infatti l’azienda marchigiana alleva i suoi capi rispettando il benessere animale, dalla nutrizione al loro habitat.