Sai che puoi guadagnare con i vestiti che non indossi più? Ci sono vari brand, infatti, che ti pagano ogni volta che consegni loro ciò che non ti serve più. Ecco quali sono.
Se hai dei capi che non indossi più non dovresti proprio buttarli. E non dovresti farlo per un duplice motivo.
In primis, farai del male a te stesso e alle tue tasche, dal momento che per acquistarli avrai di sicuro speso dei soldi.
In secundis, ma cosa non meno importante, devi considerare che l’industria della moda è estremamente impattante per il Pianeta.
Basti pensare che da sola causa il 20% dello spreco di risorse idriche (ed oggi con l’allarme siccità che incombe da mesi questo problema sembra ancora più serio di prima).
Inoltre provoca il 10% di emissioni di anidride carbonica ed è responsabile per il 24% dell’uso di insetticidi e per l’11% dell’uso di pesticidi
Pensa che l’85% dei vestiti finisce in discarica, mentre solo l’1% viene riciclato. Questo è sbagliatissimo.
Se tutti riuscissimo a dare una nuova vita ai capi usati faremmo un favore a noi stessi, alle nostre tasche ed all’ambiente che ci ospita.
C’è però a questo punto una buona notizia: alcuni negozi – anche molti famosi, sia chiaro – danno ai loro clienti denaro in cambio di abiti usati. Sembra utopia, ma è realtà.
Alcuni pagano in contanti, altri invece danno a chi usufruisce di questo servizio buoni e voucher da utilizzare, risparmiando quindi su nuovi acquisti, altri ancora non faranno altro che rivendere i tuoi vestiti, dandoti poi una percentuale sul ricavato.
In ogni caso, però, potrai guadagnare semplicemente non buttando i vestiti che comunque non indosseresti più. Geniale, no?
Ma come possiamo fare a guadagnare con gli abiti usati che non indossiamo più? Ecco quali brand ci pagheranno se portiamo loro ciò che non ci serve più.
Ecco come guadagnare con i vestiti che non indossi più
La pratica di erogare denaro in cambio di abiti usati è in realtà una prassi già da anni per alcuni brand.
Il motivo è soprattutto la sostenibilità: prendendo un capo usato e riciclandolo, si darà vita a capi sostenibili, che rispettano quindi maggiormente il Pianeta.
Da qui, la scelta dei marchi di adottare questo sistema, che spinge quindi le persone a non buttare i vestiti che non indossano, ma a portarli nei loro negozi per poter guadagnare.
E in questo periodo in cui l’inflazione la fa da padrona come non mai sappiamo che risparmiare è importantissimo.
Detto ciò, quali sono i brand che ci offrono questa possibilità? Un esempio è H&M, che ha dato vita al programma Garment Collecting.
Dobbiamo considerare che il programma è partito nel 2013, quindi già molto prima della pandemia, della crisi economica, dell’aumento dell’inflazione.
Per partecipare basta portare in uno dei loro store dei capi usati, di qualsiasi marca. Se sono usurati non fa nulla, potrai consegnarli lo stesso.
Ti basterà molto semplicemente rivolgerti alla cassa e dare loro questi abiti: riceverai un buono sconto del valore di 5€ da utilizzare sul tuo prossimo acquisto
Cosa farà dopo H&M? Dipende. A quel punto ci penserà il loro partner partner commerciale I:CO a capire cosa fare, ma le soluzioni sono tre.
La prima è rivendere i capi come di seconda mano, la seconda è riutilizzare i tessuti che non sono più indossabili, riconvertendoli in altri prodotti, come ad esempio in quelli della collezione Conscious, la terza è riciclare i capi.
Un’iniziativa analoga è partita anche da Intimissimi. In questo caso basterà consegnare loro 5 capi – a prescindere dal brand, per ottenere un voucher da 5 euro da utilizzare per gli acquisti in negozio.
Questo poi potrà essere cumulato con altri sconti, così da avere un risparmio maggiore. I capi che Intimissimi accetta sono pigiami, maglieria intima, slip e reggiseni.
In questo caso, però, ci sono alcune limitazioni: per usufruire del servizio dovrai attivare la Carta fedeltà Intimissimi e poi lo sconto totale non potrà superare il 20% del prezzo totale dei tuoi acquisti.
Un altro brand con cui potrai guadagnare attraverso la vendita di vestiti usati è Notrh Face, che ha avviato il programma Clothes the Loop.
Di cosa si tratta? Di un’iniziativa che permette a tutti i clienti di consegnare i capi d’abbigliamento e calzature che non desiderano più indossare presso qualsiasi punti vendita del brand. Anche in questo caso andranno benissimo anche quelli usurati.
I vestiti poi vengono portati in un centro per il riciclaggio e qui saranno divisi in base a 400 categorie diverse.
A quel punto potranno essere o riutilizzati, o riciclati per riuscire ad ottenere prodotti isolanti, imbottiture di moquette e giocattoli, e fibre tessili.
Cosa ottiene chi aderisce all’iniziativa? Un buono per un nuovo acquisto ed inoltre il ricavato è poi destinato a organizzazioni benefiche.
E ancora, un altro esempio è Oviesse. In questo caso cosa potrai fare? Ti basterà portare degli abiti usati in uno dei negozi del marchio e lasciarli in un apposito contenitore. L’azienda, con l’aiuto del suo partner HUMANA provvederà a trasformarli in risorse per progetti social in Africa, Asia e America Latina.
In ogni caso, potrai guadagnare con i tuoi vestiti usati anche in altri modi. Qualche esempio? I mercatini dell’usato, che sono presenti ormai in ogni città.
In alternativa, potresti puntare su apposite app, come Vinted, divenuta ormai famosissima, su cui potrai vendere tutto ciò che non indossi più.
Se poi vuoi sapere come fare per riciclare le calze ed i leggins che non indossi più nello specifico, ecco come li potrai trasformare in una maglia.
Comunque adesso apparirà di sicuro chiaro che guadagnare con i vestiti che non indossi più è davvero facile.