Un architetto ha immaginato una città galleggiante
Haiti è stata devastata dal terremoto e fa ancora fatica a riprendersi. Come fare per rilanciare la produzione in questo paradiso?
Un architetto americano, Kevin Schopfer, ha lanciato una proposta che suona come una sfida: “Harvest City“, una “città del raccolto” galleggiante che potrebbe fornire alloggio e spazi di produzione agli abitanti. Un modo per aggirare la conformazione montuosa dell’isola, che non aiuta l’agricoltura e i trasporti.
Il complesso potrebbe sorgere di fronte alla costa di Port-au-Prince. Si comporrà di moduli galleggianti in calcestruzzo, collegati da canali navigabili e ancorati al fondale con un sistema di cavi.
La struttura sarebbe protetta da un sistema di franciflutti riempito con i detriti degli edifici distrutti dal sisma. Le zone abitate prevedono edifici di 4 piani resistenti agli uragani e ai terremoti. Gran parte dell’energia sarebbe prodotta da pannelli solari installati sui tetti e da turbine eoliche.
Un progetto futuristico, che richiede un’ingente somma di denaro per la realizzazione e forse la penalizzazione della bellezza del posto. Ma potrebbe essere una soluzione per risollevare un paese in ginocchio.