Il bene e il male: un dualismo che influisce in ogni aspetto dell’esistenza e della condotta umana, arricchito da innumerevoli sfumature che incidono sul giudizio di un comportamento o di una data situazione. Il bene e il male, il giusto o sbagliato. Termini che molto spesso sono collegati alla consapevolezza individuale, relazionata alla crescita.
Eppure una recente ricerca condotta dall’Università del Missouri ha portato alla scoperta che i bambini ad un anno sono i grado di comprendere le situazioni sociali complesse e riconoscere il tipo di comportamento da adottare, tra bene ed il male, fra giusto e sbagliato.
Lo studio pubblicato sulla rivista Psychological Science ha analizzato il comportamento di 48 bambini di circa un anno che sono stati messi di fronte ad un piccolo palco dove apparivano due burattini, indicati con le lettere A e B.
Dopo aver fatto capire ai bambini che A e B erano amici, i ricercatori hanno messo i due personaggi in situazioni particolari.
Prima situazione: un terzo burattino, C, dava un pugno a B, mentre A guardava.
Seconda situazione: B colpiva C ma A non era presente.
Terza situazione: C era colpito accidentalmente mentre A guardava.
I ricercatori hanno monitorato le reazioni dei bambini e quello che si aspettavano, considerando cosa guardavano di più in base alle implicazioni di ogni situazione.
La ricerca ha rilevato che i bambini hanno palesato delle opinioni personali su come le persone dovrebbero affrontare una situazione analoga all’esperimento come ad esempio quando uno picchia gli altri. Ovvero, i bambini hanno riconosciuto l’implicazione negativa e che la persona che era stata picchiata doveva essere difesa. Di conseguenza, i bambini hanno espresso anche un giudizio sulla persona amica.
“I bambini sviluppano le capacità di valutare situazioni sociali e fare giudizi molto prima di quanto si pensasse”, hanno dichiarato i due autori della ricerca, You-jung Choi e Yuyan Luo, spiegando che “i bambini di 13 mesi hanno il senso delle situazioni sociali e sono capaci di interpretarle dalle prospettive dei diversi partecipanti”.
I ricercatori hanno cercato di capire come le informazioni, o la loro mancanza, influiscono sulle nostre interazioni sociali con le altre persone: “Se un tuo amico fa qualcosa di sbagliato, lo tratti diversamente? E lo faresti se non lo avessi mai scoperto? Ci siamo chiesti se i bambini sono in grado di gestire interazioni sociali complesse”.
Ovvero i bambini riescono a concepire l’amicizia, i bulli e a valutare gli spettatori.
“Nonostante la loro giovane età, i bambini erano molto coinvolti dalla storia”, ha commentato uno dei ricercatori, sottolineando che “capiscono quello che gli altri sanno e non sanno e si aspettano che si comportino di conseguenza”.