Si è svolta ieri sera la premiazione degli Oscar 2015 al Dobly Theatre di Hollywood, una cerimonia giunta alla sua 87esima edizione. Una serata memorabile, incorniciata dal discorso dell’attrice Patricia Arquette sul tema della parità dei diritti della donna che ha riscosso un applauso entusiasta delle attrici Meryl Streep e Jennifer Lopez.
Ma nell’arco della serata ci sono stati anche da altri interventi commuoventi dei vincitori che hanno ritirato il prestigioso premio.
A cominciare dal discorso del regista Alejandro González Iñárritu, Oscar per la Miglior Regia per “Birdman”, ha rivolto un messaggio ai suoi concittadini messicani e al rispetto degli immigrati: “Prego perché si riesca a costruire il governo che meritiamo, e per tutti quelli che vivono in questo paese, che fanno parte dell’ultima generazione di immigrati, prego perché vengano trattati con la stessa dignità e lo stesso rispetto di tutti quelli che li hanno preceduti, e che hanno costruito questa incredibile nazione di immigrati”.
Tra gli altri discorsi di spessore, quello di Eddie Redmayne, Oscar per il Miglior attore nel film “La Teoria del tutto”, dedicato all’astrofisico Stephen Hawking: “Questo Oscar appartiene a tutte le persone nel mondo che stanno lottando contro la Sla. Appartiene ad una famiglia eccezionale, Stephen, Jane, Jonathan, i figli Hawking. Io ne sono il custode, vi prometto che lo terrò vicino a me quando fa freddo, lo pulirò”. Sulla sua pagina Facebook Hawking si è congratulato con l’attore britannico: “Complimenti Eddie, sono molto fiero di te”.
Si prosegue con l’intervento di Graham Moore, vincitore del Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura non Originale per “The Imitation Game”. Moore ha colpito la platea parlando della sua vita: “Ho cercato di suicidarmi a 16 anni e ora sono qui. Vorrei dedicare questo momento a qualsiasi ragazzo che, là fuori, si senta non appartenente a nessun luogo. In realtà, non è così. Sii strano. Rimani diverso, e quando sarà il tuo turno e sarai in piedi su questo palco, tramanda questo stesso messaggio”.
Infine, citiamo l’intervento di John Legend e Common vincitori per il brano rap-gospel “Glory”, della colonna sonora di “Selma”, film dedicato a Martin Luther King. Il duo ha incantato con l’esecuzione del brano, accompagnati da un coro gospel e ha tenuto un discorso commuovente di ringraziamento.
“Lo spirito di questo ponte collega il ragazzino dal South Side di Chicago, che sogna una vita migliore, a quelli in Francia in piedi per la loro libertà di espressione, a quelli di Hong Kong che lottano per la democrazia. Questo ponte è stato costruito sulla speranza, saldato con la compassione e innalzato con l’amore per tutti gli esseri umani”, ha detto Legend che ha poi proseguito affrontando il tema da un punto di vista più politico: “Diciamo che Selma è adesso, perché la lotta per la giustizia ha luogo in questo momento. Sappiamo che il diritto di voto per cui abbiamo combattuto 50 anni fa è stato compromesso proprio ora in questo paese. Sappiamo che in questo momento, la lotta per la libertà e la giustizia è reale. Viviamo nel paese col più alto numero di detenuti del mondo. Ci sono gli più uomini neri sotto controllo correzionale oggi di quanti non fossero in schiavitù nel 1850″.
Siamo con voi, vi vediamo, vi amiamo e marciamo”, ha concluso Legend.
Ecco i video degli interventi:
Alejandro González Iñárritu
Eddie Redmayne
Graham Moore
John Legend