Imparare dai maestri giapponesi a giocare con i fiori.
I Giapponesi hanno tradizionalmente un rapporto particolarissimo con le arti legate alla natura. In netto contrasto con l’intento esclusivamente decorativo del giardinaggio occidentale, la manipolazione del “verde”, come per esempio nel caso del Bonsaismo e della creazione di composizioni floreali, assume connotati fortemente spirituali.
Ikebana in giapponese significa Fiori viventi ed è un’arte millenaria ispirata da profondi significati filosofici e poetici in cui ogni composizione è fondata su tre linee principali intese a rappresentare il cielo, la terra e l’uomo.
L’Ikebana quindi va ben oltre la composizione floreale, ma diventa una vera e propria opera, il cui scopo è creare armonia tra l’uomo e la natura.
Fiori e rami vengono proposti come se fossero nel loro ambiente naturale e tanto più preziosa è l’opera, quanto più si riesce ad enfatizzare tale armonia. Nei colori, nelle forme e nel ritmo della composizione.
Gli stili di ikebana sono diversi, il Rikka è lo stile più antico (fiori eretti) che ha come oggetto composizioni di grandi dimensioni, il Moribana (fiori ammucchiati) caratterizzato da grandi fiori disposti in basse ciotole di ceramica Raku.
Un aspetto molto importante dell’arte dell’Ikebana è l’essenzialità. Elementi apparentemente accessori come il vaso, gli steli, le foglie hanno un valore paritario a quello dei fiori, in questo modo riesce a valorizzare tutto l’ambiente circostante, regalando maggiore armonia.
Poche regole per ottenere il risultato: l’asimmetria della composizione, la profondità, la linearità e pochi fiori; il fiore aperto simboleggia il passato, il bocciolo semiaperto, il presente e la gemma chiusa, il futuro.
A questo punto non resta che cimentarsi…e dunque ecco delle idee da imitare.
Fonte: desiderimagazine