Una ricerca condotta da Astra Ricerche per conto di Philips in occasione della Giornata mondiale del sonno, promossa il 13 marzo dall’Associazione mondiale di medicina del sonno (Wasm), ha evidenziato i problemi scaturiti dal russare durante il sonno.
E’ emerso che per il 62% degli italiani over 40 lamenta il problema e per il 79% dei casi grava sul partner (8 casi su 10), mentre in un caso su tre il rumore arriva anche in altre stanze. Inoltre, per un italiano su 4, il disagio è grave ed arriva fino a casi di apnea ostruttiva notturna. Nel 59% dei casi, i russatori segnalano dei disturbi e sintomi diurni come perdita di concentrazione, mal di testa e vuoti di memoria mentre il 53% si sente affaticato.
Poca prevenzione al “russare”
Tuttavia solo 5 persone su 100 si curano e pari al 4,8% dei russatori e il 4% di chi soffre apnee ostruttive. Insomma, anche i questo caso vi è poca prevenzione tanto che il 46% di chi russa, sottovaluta il disturbo, mentre un buon 37% non sa di russare e il 23% ritiene di non dare alcun fastidio al proprio compagno. Dall’indagine è emerso inoltre che il 26% non ama parlare del problema e il 25% viene preso in giro. Il russare è considerato un disturbo “invasivo” in quanto il 54,5% delle persone vive con un compagno che russa. In linea generale, il 56% degli intervistati è anche insoddisfatto della qualità del proprio sonno. Elemento che grava sulle attività diurne e le capacità fisico-mentali per il 40% degli uomini e il 43% delle donne. Infine, il 15% di uomini, a causa di un sonno disturbato, ha ammesso di avere avuto dei colpi di sonno alla guida.
Parere degli esperti
Un problema sempre più allarmante di fronte al quale vi è molta ignoranza. Tanto che il 66% degli italiani pensa che il russare derivi da una predisposizione anatomica e il 58% dall’obesità, il 47% dalla posizione presa durante il sonno, il 43% dallo stress e il 21% dall’alcool.
Fattori che incidono secondo gli esperti che però scartano l’ipotesi dello stress: “Basta un aumento di peso. L’adipe accumulato anche attorno alle prime vie respiratorie tende infatti a rendere il passaggio dell’aria ancora più stretto”, sottolinea Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro per i disturbi del sonno dell’Irccs San Raffaele di Milano e presidente Wasm, ricordando che “un sonno di qualità ridotta ha importanti ripercussioni sul benessere psico-fisico durante l’intero arco della giornata: stanchezza, affaticamento, perdita di concentrazione e memoria, alterata capacità di compiere le mansioni quotidiane”.
Ferini-Strambi ha pertanto evidenziato che “Russare è un problema serio, da non sottovalutare”, in quanto “Può essere uno dei principali segnali dell’apnea ostruttiva del sonno che, se trascurata, modifica il funzionamento del metabolismo aumentando i livelli di grelina, ormone che può portare a mangiare di più e favorire l’insorgenza di obesità e diabete”.
Tra gli altri elementi le apnee gravano anche “sul sistema immunitario che diventa più fragile e rischia di ammalarsi, e influenza la pressione arteriosa con riflessi negativi su cuore e arterie”.
Ma il problema è che solo il 10% degli italiani conosce l’apnea ostruttiva del sonno. Giuseppe Insalaco, dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Cnr di Palermo ha tenuto a ricordare che l’apnea è “un problema serio, sottodiagnosticato e poco curato. – I segnali ci sono ed è importante riconoscerli: russamento, cefalea mattutina, nicturia. È idea comune, per esempio, che la nicturia sia causa di un problema di prostata, quando invece spesso dipende dall’apnea ostruttiva. Prevenire la cronicizzazione del disturbo resta un fattore determinante per evitare il rischio di sviluppare altre patologie quali obesità, diabete, disturbi del ritmo cardiaco” .