Il disordine genera la creatività!

L’ultimo libro dell’autore americano Steven Johnson intitolato “Da dove vengono le buone idee: la storia naturale dell’innovazione”, illustra le teorie del neuro-scienziato Robert Thatcher che sostiene che le idee devono mescolarsi per generare il genio.

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Uno spunto con il quale Johnson spiega come l’essere disordinato celi uno zelo di genialità! Insomma, l’autore, che ha scritto numerosi bestsellers su scienza e tecnologia, spiega che l’origine della creatività non può essere che caotica.

In tal senso anche le idee devono muoversi per creare stimoli e connessioni al pensiero, al di fuori degli schemi rigidi. Ecco perché secondo Johnson circolano più idee nelle grandi città dove regna il caos.

Il fare più cose e dedicarsi a più hobby aiuta ad essere persone che risolvono i problemi più facilmente, grazie al numero di connessioni scaturite dagli interessi e che forniscono più malleabilità al cervello. Inoltre, il quotidiano LaStampa evidenzia che l’autore ricorda che il disturbo bipolare e quello di deficit d’attenzione sono associati ad alti livelli di creatività. Anche condizioni fisiche estreme, come lo stato di ubriachezza o l’essere esausti, per lo scrittore provocano confusione nella mente e rendono il cervello più propenso a nuove scoperte.
Nella vita, questi fattori si traducono nella disorganizzazione che contribuirebbe agli stimoli. Tuttavia, l’autore tiene a precisare che è bene portare a termine le cose intraprese perché quest’ultime genereranno altre idee. L’importante, sottolinea lo scrittore, è evitare di fossilizzarsi e lavorare affinché l’intuizione sia più fruttuosa, casomai applicando metodi di brainstorming, ovvero confrontare le proprie idee con quelle degli altri.
E allora, inutile perdere tempo a tenere in ordine la propria scrivania o i cassetti pieni di oggetti inutili. Forse un giorno, in base alla teoria, quando andrete a riaprire quel cassetto, potrebbe arrivare l’idea geniale che vi farà cambiare vita o punto di vista!
Un metodo che rievoca un vecchio detto: “Tutto fa brodo”, spesso dispensato dai genitori che incitano i loro figli a fare più esperienze.
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