Preservativi che segnalano la presenza di malattie.
L’invenzione di tre studenti britannici: un preservativo che cambia colore in presenza di malattie sessualmente trasmissibili. Lo racconta CheDonna.it.
Preservativi contro le malattie
Una piccola invenzione che tuttavia può essere cruciale nella prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili. Un team di tre studenti di soli 14 anni della Isaac Newton Academy di Ilford nell’Essex, nel Regno Unito, ha inventato un profilattico intelligente che cambia colore in presenza di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili. Il colore del preservativo è diverso a seconda della malattia, avvertendo così della sua presenza e mettendo in guardia contro il rischio di contagio.
Il funzionamento è semplice: nello strato interno del preservativo si trovano delle molecole che rilevano la presenza di virus e batteri di infezioni e malattie e attraverso un processo chimico cambiano colore. Così ad esempio, in presenza di sifilide, il profilattico diventa blu, in caso di Papilloma virus viola, in presenza di Herpes giallo o di Clamidia verde. In pratica le molecole presenti nel lattice interno del condom si fissano a virus e batteri.
Si tratta di un’invenzione molto importante, anche perché nel Regno Unito le malattie sessualmente trasmissibili sono molto frequenti tra i giovani, a causa della promiscuità sessuale, sempre più diffusa. E che negli ultimi anni ha portato ad un’impennata delle gravidanze tra le teenager.
Per il profilattico intelligente i tre ragazzi sono stati premiati con il Teen Tech Award, un riconoscimento che viene assegnato agli studenti delle scuole per la migliore invenzione o innovazione nel campo della salute e con l’obiettivo di promuovere lo studio di scienza, ingegneria e tecnologia. I ragazzi riceveranno anche la somma di 1.4000 euro. La cerimonia di premiazione si terrà a Buckingham Palace.
Il preservativo innovativo è stato chiamato S.T.EYE. “Volevamo creare qualcosa che potesse rilevare le malattie sessualmente trasmesse in modo che le persone possano agire immediatamente e verificare con altri test l’infezione prevenendo ed evitando interventi medici invasivi”, hanno spiegato i tre giovani inventori.