Come superare l’inserimento del bambino all’asilo nido: consigli utili

L’inserimento del bambino all’asilo nido è un processo che interessa tutta la famiglia. Ecco alcuni consigli utili per superarlo al meglio.

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Bambina all’asilo nido (Adobe Stock)

A settembre, come ogni anno, ricomincia la scuola e per i più piccoli si affaccia per la prima volta la possibilità di vivere una nuova esperienza: quella dell’asilo nido.

Non tutti i bambini, infatti, hanno la possibilità di stare con i nonni o una baby sitter fino all’inizio della scuola materna, perciò per molti si profila l’esigenza di frequentare un nido.

Si tratta dunque di un momento cruciale per il piccolo ma anche di un processo che interessa tutta la famiglia. Ecco alcuni consigli per affrontare al meglio questa tappa della crescita del vostro bambino.

Ecco alcuni consigli utili per superare l’inserimento all’asilo nido del bambino

Arriva un momento in cui la mamma deve tornare al lavoro, i nonni non possono o non se la sentono di accudire il piccolo per troppe ore e una baby sitter non è la scelta preferita.

E allora ecco che si profila per il bambino sotto ai 3 anni la possibilità di frequentare per la prima volta un asilo nido. Un luogo dove attraverso il gioco e il relazionarsi con altri coetanei sarà stimolata la crescita del vostro piccolo.

Una tappa importante del suo sviluppo che per la prima volta lo vedrà fuori di casa in un ambiente diverso da quello familiare senza la presenza delle figure genitoriali.

L’inizio di questa esperienza è molto soggettiva per ogni bambino ma in linea di massima i primi giorni, ovvero quelli dell’inserimento all’asilo, sono i più complicati per tutti.

Infatti, il bambino si dovrà adattare ai nuovi ritmi, alle nuove persone, maestre e bambini, al nuovo ambiente e alle nuove routine.

Non solo, anche i genitori dovranno abituarsi alla novità di affidare il proprio piccolo alle cure di altre persone non potendo assistere a quello che accadrà senza maturare fastidiosi sensi di colpa.

Parlare di inserimento all’asilo solo del bambino è quindi molto riduttivo. Si tratta infatti di un processo che riguarda tutta la famiglia e per questo deve essere affrontato già dai primi momenti con il piede giusto.

1) Innanzitutto è bene preparare il bambino già dai giorni precedenti a quello che lo aspetterà. Parlare al piccolo è il metodo migliore per farlo. Non dobbiamo pensare che il bambino non capisca. Raccontargli quello che accadrà è sempre una buona strategia che lo predispone positivamente verso la nuova esperienza che andrà ad affrontare. Può essere utile a questo proposito portarlo qualche giorno prima a visitare la struttura e conoscere le maestre, questo compatibilmente con le misure anti-Covid.

2) Avere fiducia nelle maestre. Un altro aspetto fondamentale per un buon inserimento e per affrontare positivamente l’esperienza del nido è di fidarsi delle educatrici. Se il bambino percepisce questo già siamo a metà dell’opera. Nel momento in cui la mamma si fida lo farà anche lui. Se invece alla mamma la maestra non piace il nostro piccolo lo percepirà.

3) Non trasmettere ansia al bambino. Con l’esperienza del nido non solo il piccolo ma anche la mamma subirà un distacco da quest’ultimo. Si tratta di un momento sicuramente difficile anche per l’adulto ma con ciò non dobbiamo far trasparire ansia o agitazione dal nostro volto e dai nostri atteggiamenti. Anzi, dovremo rassicurare più possibile il piccolo.

4) Non avere fretta di farlo ambientare. In genere nei primi giorni di inserimento i genitori portano i piccoli all’asilo e restano con loro a giocare insieme lì per qualche ora. Inoltre, molti frequentano con un orario ridotto. In questo modo il piccolo si abituerà alle novità ma lo farà vicino alla sua mamma o suo al papà. La fase di inserimento è soggettiva ma in genere i genitori restano insieme ai propri figli nella struttura per i primi 3-4 giorni. C’è anche chi impiega una settimana. In ogni caso se il bambino non riesce ad ambientarsi è bene non forzarlo e non lasciarlo troppe ore al nido. Meglio che il processo avvenga in maniera graduale.

5) Quando si lascia il piccolo all’asilo nido e si va via è necessario salutarlo sempre. Anche se poi piangerà quando ce ne andremo è fondamentale che il piccolo sappia che stiamo andando via ma che torneremo e non siamo spariti nel nulla. Andandocene di soppiatto senza salutarlo, approfittando di un suo momento di distrazione mentre sta giocando è la cosa più errata che possiamo fare. Infatti, quando si accorgerà che non ci siamo si arrabbierà ancora di più.

6) Parlare dell’asilo a casa. Raccontare come è andata, dei giochi che si sono fatti, di quello che si è mangiato, ma anche parlare degli amichetti e delle maestre quando si torna dall’asilo è fondamentale.

7) Viceversa sarà importante costruire un buon dialogo con le maestre comunicando con loro costantemente. Sarà opportuno per aiutarle anche nel processo educativo raccontare quelle che sono le abitudini del nostro piccolo, le sue esigenze, i suoi gusti. Questo servirà moltissimo alle educatrici per relazionarsi al meglio con nostro figlio. A tal proposito, e in relazione alle misure anti-Covid, potremo scambiare due chiacchiere con le maestre quando andiamo a riprendere nostro figlio. In questo modo potremo anche sapere come è andata la giornata, come si è comportato e via dicendo.

8) Spieghiamogli che torneremo a prenderlo presto. A tal proposito potremo dire a nostro figlio che andiamo a fare la spesa e torniamo. In questo modo lui capirà che ci stiamo allontanando per un breve periodo ma che presto saremo di nuovo lì ad abbracciarlo. A mano a mano poi il lasso di tempo in cui lui resterà al nido si dilaterà ma il bambino, superato lo scoglio delle prime volte, saprà che la mamma tornerà comunque a prenderlo. Ripetiamogli fino allo sfinimento che la mamma torna sempre. Una frase che spesso anche le educatrici ripetono ai bambini.

9) Quando torniamo a casa cerchiamo di dedicargli del tempo solo per lui senza essere distratti da altro. Mettiamo via il telefono, il pc e tutto quello che può distrarci e giochiamo con il nostro piccolo per almeno una mezz’oretta. Parliamo di quello che ha fatto, di come è stato e coccoliamolo.

10) Sappiate che il bambino piangerà. È un fenomeno del tutto normale. E anche se in quel momento il nostro cuore si struggerà di dolore facciamoci forza e mostriamoci sempre allegre e positive. Superato lo scoglio dei primi giorni, vi stupirete quando il vostro bambino vi saluterà felice e senza versare nessuna lacrima.

 

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