Quali sono le due fasi della vita in cui ha inizio il processo di invecchiamento naturale? Ecco come conoscerle.
Per molti si tratta di una consapevolezza difficile da accettare, per altri un momento della vita da apprezzare pienamente. In qualunque modo venga vissuto, l’invecchiamento costituisce un processo naturale ed inevitabile, che accompagna il percorso di ogni essere vivente. Si tratta di un periodo di cambiamenti, trasformazioni e il raggiungimento di una maturità fisica e mentale.
A livello biologico, l’invecchiamento è caratterizzato da un progressivo deterioramento delle cellule e dei tessuti. Le cellule dell’organismo perdono la capacità di riprodursi e ripararsi, innescando una reazione a catena di danni cellulari irreversibile. Questi cambiamenti interni si manifestano esteriormente con la comparsa di rughe sul volto, capelli grigi, fragilità delle ossa e articolazioni più rigide.
In generale, anche gli organi interni subiscono un progressivo deterioramento: reni, fegato e cervello iniziano a perdere la loro funzionalità originaria, portando ad un affaticamento complessivo dell’organismo. Le modalità e le tempistiche di invecchiamento possono variare da persona a persona e vengono spesso condizionati da fattori genetici, ambientali e personali.
Le due fasi di invecchiamento: l’età in cui il corpo comincia il processo
Nella vita di ogni essere umano, ci sono due momenti chiave che determinano l’inizio del processo di invecchiamento. In questi due momenti della vita, il corpo subisce cambiamenti radicali e ben visibili anche all’esterno. È questo il frutto della ricerca condotta dall’Università di Stanford sull’invecchiamento cellulare il quale, secondo quanto emerso, corrisponderebbe ai 44 e 60 anni. Lo studio ha dimostrato come l’invecchiamento non avanzi in maniera costante e progressiva, ma subisca un’accelerazione in questi due precisi momenti della vita.
Al raggiungimento dei 40 anni, il corpo inizierebbe a sviluppare potenziali malattie cardiovascolari mentre a 60 anni, si sarebbe riscontrato un rallentamento netto del metabolismo basale. Questi cambiamenti hanno un grande impatto sulla salute dell’uomo, portando alla comparsa di disturbi cardiovascolari, diabete, neurodegenerazione e cancro. I ricercatori hanno preso in esame 108 soggetti di età compresa tra 25 e 75 anni, monitorandoli per un periodo complessivo di circa 8 anni. La ricerca ha dato la possibilità di studiare il comportamento delle molecole e dei loro microbiomi, scoprendo come la maggior parte delle cellule non presenti cambiamenti graduali o cronologici. Gli elementi trigger (anche legati all’ambiente) possono essere diversi e intaccano inevitabilmente il deterioramento delle molecole interessate nei processi di invecchiamento.
