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Italia tra i primi posti per le donne manager

Un rapporto condotto dal Crédit Suisse sulle quote di genere ovvero la presenza delle donne in ruoli chiave nel mondo del lavoro, ha fatto emergere un quadro a livello europeo per cui vi sarebbe ancora molta strada da fare.

A grande sorpresa, i dati rivelano che l’Italia è tra i primi posti per quanto riguarda le donne che ricoprono ruoli di manager, in barba ai luoghi comuni che vedono nell’Italia un paese tradizionalista.

L’indagine si  è basata sulla banca dati di Credit Suisse Gender 3000, che include oltre 3.000 società e 28.000 senior manager appartenenti a 40 paesi e a tutti i principali settori.

Nel Belpaese, tra il 2010 e il 2014, la presenza delle donne ai vertici sarebbe quadruplicata arrivando al 23,3% nelle società che fanno parte dell’indice Ftse Mib.Lo scorso anno ben 29 donne hanno sostituito 30 uomini. Un risultato che sarebbe il migliore a livello europeo. Un fatto che per lo studio “non è tanto imputabile alle quote rosa o al basso livello precedente, quanto alla nuova direzione data dal governo guidato da Matteo Renzi, che ha promosso una forte presenza femminile sia nell’Esecutivo sia nelle partecipate statali”.

Da 88 manager nel 2013 si è passati a 119 nel 2014. Nelle società di Enel ed Eni dacché non vi erano donne nel consiglio ammininistrativo si è passati a 3 membri donne,mentre in Telecom si è passati da una membro donna a 5.
“In Italia, storicamente, le aziende a conduzione familiare hanno una maggiore presenza femminile, solitamente membri della famiglia, anche per questo il raddoppio del numero delle donne ai posti di comando delle società a partecipazione pubblica è impressionante”, ha sottolineato il rapporto, evidenziando che solo 8 aziende hanno raggiunto l’obiettivo del 33% previsto per fine 2015 e mancano ancora all’appello 64 nomine.

Per quanto riguarda gli altri paesi europei, basandosi sulle aziende che costituiscono i rispettivi indici dei singoli paesi europeo, emerge che su oltre 4.300 direttori solo 1.085 sono donne. Nel 2014, si sono registrate 94 unità nuove, un dato inferiore al 2013, quanto erano 147.
Tra i paesi che risultano essere in ritardo: la Spagna deve ancora raggiungere la quota del 40%, con 121 donne manager nei consigli dell’Ibex e a quanto pare solo la società Red Electrica al momento ha raggiunto la quota. Stesso scenario in Francia, dove con molte probabilità, non sarà raggiunto l’obbiettivo delel quote rose nel 2017.

Complessivamente, il rapporto è ottimista, evidenziando che ci sono solo 19 società tra quelle considerate che non hanno donne ai vertici, mentre vi sono ben 38 società dove vi è il 40% della presenza femminili in ruoli chiave. “Ci sembra che le aziende stiano mancando le opportunità di migliorare il proprio business. In una precedente ricerca, infatti, è stato scoperto come una maggiore presenza di donne nei management delle società premia con maggiori Roe (Return on equity) e migliori performance di mercato”, ha concluso il rapporto.

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