Stasera al Chiambretti Night il portiere dell’Inter, Julio Cesar.
Il numero uno dei portieri del nostro campionato, Julio Cesar, stasera è nel salotto di Chiambretti e racconta la sua storia
“Dopo aver perso col brasile ai mondiali, devo dire che stavo cadendo in una piccola depressione. Lucio mi ha aiutato, è stato un angelo, mi ha fatto riprendere da quel momento che stavo passando”.
Si parla poi di fede in campo e Julio dice: “Quando entro in campo faccio sempre il segno della croce non come atto di superstizione ma per ringraziare Dio di tutto quello che mi fa vivere in quel momento“.
Parlando di scudetti, Chiambretti lo stuzzica sullo scudetto che loro hanno preso non per merito, ma per successione dalla ‘vecchia signora’. “La juve quell’anno ha avuto un aiutino e quindi ce lo teniamo noi! In nome anche degli sforzi di Toldo, Cordoba e gli altri che se lo sudarono quell’anno”.
Passa una clip con le meraviglie e le papere di Dida, al rientro in studio Julio commenta: “Gli errori li facciamo tutti, siamo esseri umani, come ho sbagliato anche io tante volte. Quello che è successo a Dida sulla panchina, quando venne portato fuori in barella fu un problema alla schiena. Anche a me una volta è successo, non in panchina però. E’ il famoso colpo delle strega! Invece l’episodio più strano è stato quello dello schiaffo subito da un tifoso in campo, dopo il quale lui si accasciò a terra. Lui mi disse di aver esagerato un po’ per perdere tempo, ma non si fa. Non so spiegare perchè da un momento all’altro Dida ha perso le sue sicurezze. Io l’anno scorso ebbi un momento meraviglioso, ma anche io ho passato momenti difficili, è il momento in cui devi tirare fuori tutta la tua forza, quando prendi questa strada di sbagli ripetuti, è difficile uscirne fuori”.
Il discorso verte poi sugli allenatori che Julio ha visto passare sulla panchina dell’Inter: “Mou, ha scommesso molto sul punto di vista psicologico. L’altro anno mancavano 10 partite, andai da lui e gli dissi – Vedrai che farò bene, farò del mio meglio – e lui mi disse – Se avessi un altro portire bravo come te eri già in panchina – io gli dissi che avrei fatto tutto bene e avremmo vinto tutto, e così fu. E’ stato un grandissimo personaggio, adesso dobbiamo darci del tempo, in Benitez ho molta fiducia, dobbiamo solo dargli tempo. Ben punta più a chiamare il giocatore, sul dirgli come deve fare, Mou invece spingeva più sulla psicologia del calciatore. L’allenatore a cui sono stato piu legato è però Mancini per quello che ha fatto per me e per la mia famiglia, 5 anni fa non ero nessuno, grazie a lui sono io”.
E su Balotelli? Ecco cosa dice il portiere: “Quando c’era ancora Mario giocavamo sempre alla play! Mario ha ancora molto da imparare, ha fatto bene il Manchester a prenderlo, e noi male a lasciarlo andare!”
Si apre poi una sorta di ‘concorso’: SuperMario cerca moglie! In studio c’è la sorella di Balotelli, e dice che sarà lei a scegliere la moglie di suo fratello! La moglie perfetta dovrà essere: matura, inteligente, e dotata di tanta pazienza!
Va in onda poi una clip sulla papera di Julio nella partita con la Roma, quando distrattamente prende la palla con le mani due volte: “E’ accaduto per uno screzio con Maicon, che in campo in quel frangente mi sgridò per un’azione. Io e lui fuori dal campo siamo grandi amici, e ci rimasi male quando cercai di dargli la mano e, al suo passaggio, lui non rispose, ci rimasi troppo male e andai nel pallone, non ricordai inizialmente di aver preso la palla già una volta pochi istanti prima con le mani dentro l’area, e totti colse l’attimo!”
La felicità per Julio è rappresentata da: salute, fare quello che ti piace e avere una bella famiglia! “A me non manca nulla!…anzi sì, un mondiale!”