E’ l’ora del riscatto per le persone in sovrappeso per cui molti studi hanno evidenziato i pericoli dell’obesità sulla salute. Ma non solo. Nella nostra società dell’immagine in cui predomina il culto della magrezza, le persone con un po’ di ciccia in più spesso si sentono mortificate o al disagio. Ecco perché recentemente anche nel settore della moda è esploso il fenomeno delle I love curvy ovvero coloro che amano le curve e nell’ultimo fashion week di New York ci sono stati alcuni eventi con i quali il settore della moda sta dimostrando di ribellarsi alla dittatura della perfezione, condannando la discriminazione fisica, con la sfilata delle modelle disabili.
In questo panorama, emerge anche uno studio inglese condotto dalla Oxon Epidemiology e la London School of Hygiene and Tropical Medicine, che ha analizzato, per circa vent’anni, le cartelle cliniche di circa due milioni di persone in sovrappeso di un’età media di 55 anni.
Risultato? In totale, 45.507 persone hanno sviluppato una forma di demenza e tra queste, gli obesi e le persone sovrappeso hanno mostrato un 30% di probabilità in meno rispetto alle altre persone in forma di sviluppare demenza. Dallo studio infatti viene mostrato che le persone in sottopeso hanno il 39% di rischio di demenza in più, rispetto alle persone con un peso normale. Questo rischio invece si riduce del 18% con le persone in sovrappeso e del 24% negli obesi.
“Si tratta di risultati sorprendenti”, ha dichiarato Nawab Qizilbash, uno dei ricercatori, sottolineando che “il lato controverso è che le persone in sovrappeso o obese hanno un rischio minore di sviluppare demenza rispetto anche ai normopeso. Questo è il contrario di tutti gli studi che siano stati mai fatti, che vengono travolti dalla mole di dati che noi abbiamo avuto a disposizione e dalla precisione delle nostre statistiche”.
Ovviamente, non si tratta di una ricerca mirata a far ingrassare le persone in quanto ricorda il ricercatore “non si può pensare che sia bene essere in sovrappeso o obesi” in quanto “si potrebbe non vivere abbastanza a lungo per averne i benefici”.
Secondo quanto ipotizzato dagli scienziati questo effetto potrebbe forse derivare da una maggiore riserva di vitamine D ed E rispetto alle persone sottopeso.