LA DONNA DEL GIORNO: Isabel Allende

LA SCRITTRICE CILEANA AMATA DAI LETTORI– Care lettrici, buon anno e buone feste! Cominciamo il 2012 in grande stile, parlandovi di una donna straordinaria del mondo della letteratura mondiale, amata molto dagli amanti della buona lettura. Il suo nome è Isabel Allende e noi oggi l’omaggiamo ripercorrendo, insieme a voi, le tappe più importanti della sua vita.

Isabel Allende nasce il giorno 2 agosto 1942 a Lima. La famiglia si trova in questo periodo in Perù per motivi di lavoro. La madre, Francisca Llona Barros, divorzia dal padre, Tomás Allende, quando la scrittrice ha solo tre anni. Isabel, di conseguenza, non conoscerà mai suo padre, che dopo la dissoluzione del matrimonio sparirà nel nulla. Sola, con tre figli e senza alcuna esperienza lavorativa, la madre si trasferisce a Santiago del Cile, ospitata nella casa del nonno. Grazie all’aiuto dello zio Salvador Allende e grazie alla sua influenza, non mancheranno a Isabel e ai suoi fratelli borse di studio, vestiti e svaghi.

Bambina vivace ed inquieta, durante l’infanzia trascorsa nella casa dei nonni impara a leggere e a nutrire la propria fantasia con letture prelevate dalla biblioteca del nonno, ma anche con libri che la scrittrice racconta di aver trovato in un baule ereditato dal padre, contenente raccolte di Jules Verne o Emilio Salgari. L’immaginazione della piccola si alimenta anche di romanzi rosa, ascoltati alla radio, in cucina assieme alle inservienti e soprattutto di racconti narrati dal nonno o dalla nonna, quest’ultima caratterizzata da una propensione particolare verso i misteri dello spiritismo.

Questi anni fantasiosi e meravigliosi si interrompono nel 1956, quando la madre si sposa con un altro diplomatico. Data anche la natura particolare di quella professione la coppia comincia a viaggiare e ad effettuare permanenze in vari paesi. Le esperienze in Bolivia, in Europa ed in Libano sveleranno alla piccola sognatrice un mondo diverso da quello in cui è cresciuta. Isabel Allende vivrà sulla propria pelle le prime esperienze della discriminazione sessuale. In quel periodo la giovane comincia a leggere libri di filosofia, conosce Freud e le tragedie di Shakespeare. Frugando nella camera del patrigno, trova un “libro proibito” che resterà tra le sue maggiori influenze letterarie: “Le mille e una notte” che leggerà nascosta in un armadio.

All’età di 15 anni, desiderosa di indipendenza, ritorna a Santiago ed a 17 anni inizia a lavorare come segretaria presso il “Dipartimento dell’informazione”, uno degli uffici della FAO. A 19 anni sposa Miguel Frías 1962, con cui avrà due figli: Nicholás e Paula. In questo periodo accede al mondo del giornalismo che insieme all’esperienza teatrale sarà il suo migliore elemento formativo. La sua prima esperienza sarà nel campo della televisione, con un programma di quindici minuti sulla tragedia della fame nel mondo, per approdare poi nella rivista femminile Paula, per la quale scriverà dal 1967 al 1974. I suoi lettori fedeli saranno anche i bambini, che nel periodo 1969 – 1974 la seguiranno in rivista Mampato. In ambito televisivo s’impegnerà nella Channel 7 dal 1970 al 1974. Isabel Allende conquista la fama negli anni Sessanta, grazie alla rubrica “Los impertinentea” che la sua amica Delia Vergara le riserva all’interno della rivista Paula. Da allora la scrittrice non ha mai smesso di decantare il giornalismo come grande scuola di scrittura e di umiltà.

L’11 settembre 1973 il colpo di stato militare guidato dal Generale Augusto Pinochet termina un’altra fase della vita della Allende. L’evoluzione dei fatti la costringe ad inserirsi per la prima volta attivamente nella vita politica del suo paese. La scrittrice s’impegna a favore dei perseguitati dal regime trovando loro asilo politico, nascondigli sicuri e facendo filtrare notizie del paese. Il regime dittatoriale le permette di collaborare ancora con le televisioni nazionali, ma ben presto decide di abbandonare il lavoro, perché si rende conto che il governo militare la sta usando. Decide allora di emigrare e, seguita in breve dal marito e dai figli, si ferma per tredici anni in Venezuela, dove scrive su vari quotidiani.

È allora che Isabel comincia a scrivere per sfogare la propria rabbia e sofferenza. Nasce così il primo romanzo, rifiutato da tutte le case editrici latino-americane per il fatto di essere firmato da un nome non soltanto sconosciuto, ma addirittura femminile. Nell’autunno del 1982 “La casa degli spiriti”, una cronaca familiare sullo sfondo del mutamento politico ed economico nell’America latina, viene pubblicato a Barcellona da Plaza y Janés. Il successo divampa inizialmente in Europa e da lì passa negli Stati Uniti: le numerose traduzioni in varie lingue fanno conoscere la scrittrice in moltissime parti del mondo. Da quel momento in poi, inanellerà un successo dopo l’altro, a partire da “D’amore e ombra” fino a “Paula”, il resoconto della tragedia della morte dell’omonima figlia della scrittrice, passando per “Eva Luna”.

A 45 anni Isabel Allende divorzia dal marito e nel 1988 si sposa in seconde nozze con William Gordon che conosce durante un viaggio a San José, negli Stati Uniti. La storia della vita del nuovo compagno della scrittrice ispira un nuovo romanzo che viene pubblicato nel 1991 col titolo “Il piano infinito”.

Molti critici hanno definito l’opera di Isabel Allende come un collage di idee e situazioni tratte dai suoi colleghi più famosi. Ma una delle critiche più persistenti è quella del paragone costante con Gabriel García Márquez e, in effetti, una certa influenza dello scrittore colombiano risulta essere innegabile, dal momento che viene tutt’ora considerato un punto di riferimento per le nuove generazioni di scrittori iberoamericani.

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