Francesca Romana Rivelli, in arte Ornella Muti, nasce a Roma il 9 marzo del 1955 ed è considerata una delle più importanti attrici che la scuola cinematografica italiana abbia mai prodotto. L’ambiente in cui cresce, non a caso, è importante per la sua formazione culturale. Suo padre, napoletano, è un giornalista, mentre sua madre, all’epoca cittadina sovietica dell’Ucraina, è una scultrice. La giovanissima Francesca, non ancora Ornella, cresce e muove i primi passi nello spettacolo insieme con la sorella maggiore, Claudia. Con lei, sin da subito, interpreta alcuni fotoromanzi.
Francesca era una adolescente di quattordici anni e mezzo, quando, nel 1970, viene scoperta dal regista Damiano Damiani. La piccola Francesca Romana Rivelli, per volere dello stesso Damiani, diventa Ornella Muti, legandosi artisticamente all’eroina dannunziana del romanzo “Il piacere”. La giovanissima attrice romana è la protagonista del film “La moglie più bella”, che si rivela un grande successo, grazie anche all’interprete maschile, l’attore Tano Cimarosa. Inizia così la sua lunga carriera, che la vede interprete in più di settanta pellicole, in Italia e all’estero.
Negli anni che vanno dal 1970 in poi, la Muti diventa una vera e propria icona della bellezza femminile “made in Italy”. E questo successo lo deve soprattutto ai film che gira, tutti di grande qualità, in un momento in cui il cinema italiano vanta registi e sceneggiatori d’altro rango, compresa una schiera di attori assolutamente invidiabili. Come l’ottimo Vittorio Caprioli ad esempio, con Ornella Muti nel film anch’esso di ispirazione letteraria, “Paolo il caldo”, uscito nel 1973. O come Claudio Gora ne “Le monache di Sant’Arcangelo”, sempre nello stesso anno. A segnare però il passo, è il magnifico film di Mario Monicelli, datato 1974 e intitolato “Romanzo popolare”. Qui Ornella Muti è la moglie infedele del superbo Ugo Tognazzi. Non tutti sanno inoltre, che durante le riprese di questo indimenticabile film, la Muti è incinta di Naike, la sua prima figlia.
Uno dei momenti più importanti professionalmente per la Muti, è l’incontro con il regista italiano Marco Ferreri, con cui gira alcuni film ormai cult nella storia della cinematografia non solo nazionale. Prima del loro incontro però, vanno citati i film “Come una rosa al naso” di Franco Rossi, che vede l’attrice romana al fianco di Vittorio Gassman, “La stanza del vescovo” e “Primo amore”, entrambi di Dino Risi, che la vedono ancora con Ugo Tognazzi e, infine, il celeberrimo “I nuovi mostri”, firmato Monicelli-Risi-Scola e candidato al Premio Oscar quale Miglior film straniero nel 1978.
Nel 1975, Ornella Muti sposa l’attore Alessio Orano, il suo primo marito. L’anno dopo, gira il suo primo film con Ferreri, che si intitola “L’ultima donna”. Con lei, c’è anche il noto attore francese Gerard Depardieu. È un momento di particolare importanza per l’attrice italiana, la quale è apprezzata anche in Spagna e in Francia. Sempre nel 1976, riesce ad ottenere un David di Donatello Speciale, a seguito anche della partecipazione al film “Léonor” con Michel Piccoli, datato 1975, che ritrova poi nel suddetto “L’ultima donna”.
Questo film è considerato un capolavoro e il regista Ferreri, per sua stessa ammissione, finisce per innamorarsi dell’attrice Muti. Con lei infatti, lavora in “Storie di ordinaria follia”, del 1981, completamente girato a Los Angeles, luogo di ambientazione anche dell’omonimo romanzo da cui è tratto, scritto Charles Bukowski. Qui, la Muti interpreta una prostituta vittima della sua stessa bellezza. Tre anni dopo invece, con il film “Il futuro è donna”, del 1984, Ferreri vince un Nastro D’Argento.
Alle soddisfazioni professionali però, si aggiungono le delusioni, quelle sentimentali. Nel 1981 infatti, la Muti ha già divorziato dall’attore Orano. Un incontro meno fortunato, sempre a livello cinematografico, è quello che l’attrice fa con il produttoreDino De Laurentiis, il quale decide di proporre il suo nome anche a livello internazionale. Ornella Muti viene inserita nel cast del film “Flash Gordon”, del 1980, per la regia di Mike Hodges, con Timothy Dalton, Robbie Coltrane, Mariangela Melato e Sam Jones. Nonostante questi brillanti attori, il film si rivela un flop clamoroso. L’attrice romana allora, si rifugia nella commedia all’italiana, recitando in film in cui figurano attori come Francesco Nuti, Adriano Celentano e Renato Pozzetto.
La sua fama decresce, nonostante il matrimonio con Federico Facchinetti, avvenuto nel 1988. Da lui, da cui divorzia nel 1996, ha altri due figli, Andrea e Carolina. Torna allora in America per recitare nel film “Il veneziano”, datato 1986, insieme con Faye Dunaway. Un colpo di coda però, lo dà con Carlo Verdone, nel film “Io e mia sorella” del 1987, che le permette di vincere il meritato Nastro d’Argento.
Ritrova la Dunaway in “Aspetta primavera Bandini”, nel 1989, ma sente che la sua carriera, almeno se contrapposta agli anni della giovinezza, è ormai in declino e questo nonostante pellicole che la vedono insieme ad attori come Rupert Everett e Philippe Noiret, come “Cronaca di una morte annunciata”, dall’omonimo racconto di Garcia Marquez, e “Il frullo del passero”, del 1988.
Alterna poi film d’autore come “Il viaggio di Capitan Fracassa”, del 1990, firmato Ettore Scola, con Ciccio Ingrassia e Massimo Troisi, a pellicole più commerciali ma non per questo esaltanti dal punto di vista della qualità, stando almeno ai pareri della critica, come “Vacanze di Natale ’91”, del 1991, con Alberto Sordi e Claudio Gora.
Nel 1995 Ornella approda alla tv, partecipando nel film della Rai, “Il grande Fausto”. Qui, Ornella Muti interpreta la “dama bianca” e recita con il bravo Sergio Castellitto, nelle vesti del grande ciclista Fausto Coppi. A questo “esordio”, per così dire, segue la serie “L’avvocato Porta”, del 1997, di Franco Giraldi, con l’attore Gigi Proietti, e l’ottima realizzazione de “Il conte di Montecristo”, nel 1998, in cui ritrova Depardieu.
Intanto, in questi anni si lega al chirurgo plastico Stefano Piccolo, di otto anni più giovane di lei. Torna al cinema con “Panni sporchi”, film di Mario Monicelli girato nel 1999. Anche questo ritorno si rivela un fiasco e la Muti sceglie la Francia come sua nuova patria d’elezione, almeno professionalmente parlando. Due anni dopo però, nel 2001, il film “Domani” di Francesca Archibugi le vale un nuovo Nastro d’Argento come attrice non protagonista. Nello stesso anno, partecipa al film “Hotel”, in cui recita con John Malkovich e Burt Reynolds e l’anno dopo invece, ritrova le ambientazioni della fiction italiana con la serie tv “Lo zio d’America”, che la vede protagonista insieme con Christian De Sica, Eleonora Giorgi, Paolo Conticini, Rosanna Banfi, Giulia Steigerwalt, Mario Maranzana e Monica Scattini.
Nel 2005 poi, è la protagonista della miniserie “La bambina dalle mani sporche” di Renzo Martinelli, con Sebastiano Somma, Remo Girone, Vincent Schiavelli, Remo Remotti e Philippe Leroy. È Maria Maddalena nel film “L’inchiesta”, del 2006, con Max von Sydow. Porta invece la data del 2009, un’altra serie tv in cui Ornella Muti è protagonista insieme con Terence Hill, e che si intitola “Doc West”. Nel 2011 ha recitato nel nuovo film di Woody Allen, girato in Italia, dal titolo provvisorio Nero Fiddled. Dal 2008, finita la storia con Stefano Piccolo, è legata all’imprenditore Fabrice Kerhervé.
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