LA CONDUTRICE SIMPATICISSIMA – Care lettrici, oggi vi parliamo di un’ autrice, conduttrice e regista, che ha conquistato grande popolarità grazie alla trasmissione televisiva “Turisti per caso” in cui – in coppia con l’allora marito Patrizio Roversi – forniva ai telespettatori gustosissimi reportage dai più disparati angoli del pianeta. Lei è Syusy Blady e noi oggi, nel giorno del suo compleanno, le facciamo i nostri migliori auguri ripercorrendo, insieme a voi, le tappe più importanti della sua vita.
Maurizia Giusti, in arte Syusy Blady nasce a Bologna il 7 febbraio 1952. È una donna simpatica, dagli interessi vari, nota soprattutto come conduttrice televisiva. La vita di Syusy è strettamente intrecciata con quella di Patrizio Roversi, non solo sul piano privato ma anche in ambito artistico. I due si incontrano nell’ormai lontano 1973 e, dopo la laurea di Syusy in Pedagogia, cominciano a fare teatro per ragazzi e teatro di strada. Lui lavora con una straordinaria quanto immaginifica “macchina delle sorprese e delle sensazioni”, mentre lei intrattiene il pubblico con trovate clownesche, come ad esempio salire sulla sua 500 per fare quello che all’epoca aveva denominato “Teatro Gonna”, ossia una “recita” in cui il ruolo delle gambe diventava fondamentale. Nel 1980 propongono “Gran paese varietà”, uno spettacolo dal vivo all’interno del Circolo Arci Cesare Pavese di Bologna.
Dopo il periodo di gavetta, durente il quale la coppia si divertiva molto, finalmente approdano alla televisione e per la prima volta hanno accesso al grande pubblico. Giovanni Minoli, offre loro tre minuti all’interno di Mixer e nel 1985 addirittura mezz’ora di neo-varietà alla domenica pomeriggio. Antonio Ricci, interessato al duo, li vuole per “Lupo solitario” e, in seguito, per “L’araba fenice”, trasmissioni trasgressive per i palinsesti dell’epoca, giocate all’insegna della creatività e di una comicità stralunata.
Sempre nel 1987 i due battono il record mondiale di durata in diretta televisiva (100 ore) su Rete7 Emilia Romagna. Intanto Syusy Blady partecipa alle prime due edizioni de “La tv delle ragazze” e Patrizio si dedica, assieme a Fabio Fazio e Bruno Gambarotta, a “Porca miseria”. Coltivano invece la loro vocazione di “animatori” gestendo spettacoli dal vivo. Tra questi c’era “Se Rinasco”, gioco basato sul desiderio di cambiare la propria vita o sulla voglia di reinventarsela, curato da Syusy su stimolo dell’Onorevole Betty Di Prisco della Commissione Interparlamentare Donne.
Negli anni ’90 la coppia ha lanciato il già citato programma “Turisti per caso”, ormai celeberrima trasmissione diventata un vero e proprio modello per i viaggiatori italiani, molti dei quali desiderosi di ricalcare le gesta di Patrizio e Syusy o di rivisitarne i luoghi esplorati con la telecamera. Per accontentare e nello stesso tempo aggregare i numerosi fan è stato anche creato un sito (www.turistipercaso.it).
I servizi realizzati per la Rai non si contano e contemplano Paesi come il Messico o il Giappone, la Polinesia Francese o la Scandinavia, passando per l’Argentina, i Caraibi, Cuba, il Brasile e molti altri luoghi ancora.
Il titolo del programma si rifà al film “Turista per caso a te”.
Nel 1994 Syusi dà alla luce la figlia Zoe. La coppia si è poi separata, continuando comunque a lavorare insieme in armonia, mantenendo un buon rapporto anche nella vita privata, vivendo in due case adiacenti. Oltre a fare mamma e la ‘turista per caso’, la Blady è anche una scrittrice. Tra le sue pubblicazioni editoriali ricordiamo “Il manuale della Tap Model” del 1990, edito da Longanesi e il “Vocabolario Sessuato” pubblicato 1993 da Feltrinelli.
Syusy Blady si occupa anche del film. Nel 2000 debutta come regista con il cortometraggio “Ciccio colonna” presentato al Genova Film Festival. Negli anni successivi posa per un calendario del mensile Max, era il 2002. Due anni dopo partecipa al giro intorno al mondo per il programma “Velisti per caso” , sempre in coppia con Patrizio Roversi. Lo stesso anno conduce, questa volta da sola, il programma “Misteri per caso”, che racconta dei misteri da lei scoperti negli anni precedenti, conosciuti visitando il mondo.
Dal 2004 porta in giro nei teatri uno spettacolo di tango. Qualcuno avrà poi avuto modo di incontrarla in qualche piazza italiana con la sua yurta (tenda) mongola, simbolo di ecocompatibilità (la tenda si avvale di pannelli fotovoltaici per il riscaldamento) che le dà occasione di sensibilizzare il pubblico sugli attualissimi temi dello “sviluppo sostenibile”.
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