Una nuova ricerca americana della Wake forest school of medicine ha rivelato che i sintomi della menopausa, come vampate di calore, sudorazione, sbalzi di umore, depressione e gonfiori, possono durare fino a 14 lunghissimi anni.
La ricerca che è stata pubblicata sulla rivista “Jama Internal Medicine” è stata condotta per 7 anni, dal 1996 al 2003, su un campione di 1449 donne, registrando i cambiamenti prima, durante e dopo la menopausa.
Risultato? In alcuni casi, vi è la possibile persistenza dei classici sintomi come le vampate di calore e la sudorazione. Un tempo infinito che rende molte donne schiave degli sbalzi ormonali, tanto che la menopausa non è più solo il problema di una determinata età anagrafica.
Lo studio ha fissato in 7,4 anni la durata media della menopausa. La metà delle donne del campione ha subito i sintomi per un numero inferiore di anni, ma l’altra metà ha dovuto sopportare il disagio fino ad un massimo di 14 anni. Dalla ricerca è inoltre emerso che le etnie che hanno i sintomi prolungati sono quella afro-americana e quella ispanica.
Annibale Volpe, presidente della Società italiana menopausa, ha ricordato che “esistono terapie ormonali in grado di far scomparire tutti questi sintomi”, pur riconoscendo che vi sono delle “donne che ne hanno bisogno e altre no”.
Per gli specialisti è importante iniziare non appena compaiono i sintomi e non proseguire mai oltre i sessant’anni, in quanto farmaci come la “Tos” aumentano il rischio di cancro al seno di otto casi su diecimila.
Nel Belpaese vi è solo l’8% delle donne che in menopausa ricorrono ad un trattamento, contro il 52% delle donne americane. Per la Volpe,”ci sono tanti modi di affrontare la menopausa, tante quante sono le donne. C’è chi sceglie la terapia ormonale, chi utilizza l’omeopatia, chi nulla. Ci sono le madri over quaranta, arrivano a questo appuntamento con una tale dose di ormoni in circolo che i sintomi non li sentono affatto”.
Il fenomeno al giorno di oggi, prosegue la specialista “compare in una fase assolutamente attiva della vita femminile, impatta con il lavoro, con la sessualità, ma le donne hanno imparato a gestirla”.