La televisione, quando relax fa rima con divano

I tempi moderni si caratterizzano per un bisogno quasi ossessivo di avere ogni cosa costantemente sotto controllo. Monitorare le singole attività della vita quotidiana concretizza una necessità di pianificazione continua, programmata per non lasciare mai niente al caso e in modo da ritagliare sempre del tempo per sé, per dedicarsi al completo relax. Che per definizione fa rima con la ‘combo’ divano, pop corn e telecomando.

Anzi, con l’arrivo della stagione più fredda c’è una presenza amica e silenziosa che rivendica con ancor più forza il suo ruolo di componente della famiglia. Il piccolo schermo è infatti da sempre protagonista delle nostre giornate, così anche il bisogno di sapere i programmi tv oggi in rotazione sui vari canali è divenuto un gesto quotidiano da compiere con pochi clic su smartphone o pc.

Ed è spesso anche un gradito argomento di conversazione, perché le serie tv e le popolari fiction hanno saputo colpire al cuore un pubblico trasversale, assieme a un approfondimento quotidiano capillare fatto di telegiornali e programmi specifici in prima serata ma anche di tanto intrattenimento dedicato ai più piccoli e sport, dal calcio al rugby.

Quelli davanti alla televisione sono momenti di puro relax da assaporare con la community ‘reale’, quella composta da amici e parenti, animali domestici e dolce metà al proprio fianco.

 

Una storia antica che oggi si intreccia con il web

‘Televisione’ è un termine dalla storia lunga e affascinante, che in Italia viene usato dagli anni Trenta del secolo scorso sulla scia dell’inglese ‘television’ (dal greco ‘tele’ ovvero ‘a distanza’ unito al latino ‘video’ che significa ‘vedere’) e da sempre abbreviata con il nickname ‘tv’.

Anche la parola ‘palinsesto’ ha una genesi che si richiama a lingue antiche: deriva dal greco ‘palimpsestos’ (‘raschiato’) che indica la pergamena sulla quale una volta eliminata la prima scrittura si poteva scrivere altro testo. E’ probabile che sia stato scelto perché essendo il palinsesto uno schema dei programmi tv che vanno in onda, per sua essenza viene continuamente riscritto. E implementato da sempre nuovi servizi.

La televisione è un oggetto longevo e sempre pronto a reinventarsi per interpretare e affrontare le sfide dell’evoluzione che la tecnologia sperimenta e realizza di continuo. Basta pensare infatti a come il web sia divenuto ormai uno strumento attraverso il quale viene declinata qualsiasi attività nel corso di una giornata. La diffusione di smartphone e tablet ha fatto il resto, ecco perché l’offerta dei programmi televisivi si intreccia con questi strumenti cercando però sempre di rimanere su un pianeta ‘altro’ e ben distinto, nel nome di contenuti del tutto originali.

 

I programmi cult e l’utenza che cambia

Anche l’utenza è molto cambiata con il passare del tempo (e delle epoche), andando a calibrare i nuovi palinsesti in base a delle precise richieste provenienti dal mondo reale: ecco perché la televisione si è fatta sempre più interattiva, pur con tutti i suoi limiti.

E’ finita l’epoca di quei pochi e semplici format (musicali, di intrattenimento e non solo) che poi sono passati alla storia consacrando i volti di Corrado, Mina e Raffaella Carrà solo per citare alcuni dei più grandi. Non c’è più la supremazia assoluta o la sacralità tipica del secolo scorso, prima dell’avvento del web. Adesso, se possibile, la tv è diventata però ancor più popolare: nel vero senso del termine. Un contenitore ricco di canali e proposte, sempre pronto ad essere aperto per intercettare un pubblico attento, esigente, fatto sia di adulti che di Millennials.

Con alcune certezze che riguardano le preferenze degli italiani in fatto di programmi in televisione: essendo un popolo per definizione di allenatori ed esperti di fantacalcio va da sé che i format sportivi – e quelli relativi al pianeta del calcio, in particolare – risultano tra quelli più amati e in grado di resistere agli stravolgimenti del web (anche se non tutti gli eventi sono sulla tv in chiaro).

Dall’altro lato si trova un format che soprattutto in questi ultimi dieci anni ha saputo catalizzare l’attenzione di un pubblico trasversale, nel nome di un intrattenimento di tipo generalista, ovvero quello dei reality show. Si tratta di vere e proprie trasmissioni a puntate dove si seguono le vicende (spesso musicali, come X Factor, ma anche di puro intrattenimento come il Grande Fratello) dei propri beniamini, fino alla serata finale con l’incoronazione di un vincitore. Il telecomando è uno scettro, il divano è il trono.

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