A New York un’artista serba ha messo in mostra se stessa
In una galleria d’arte, di solito, si pensa a guardare i quadri.
Al MoMA (Museum of Modern Art) di New york, l’anno scorso si faceva la coda per vedere l’artista: una signora serba di 64 anni, Marina Abramovic, seduta su una sedia, che si esibiva nella performance da lei chiamata “The artist is present” (l’artista è qui). Insieme all’artista, uno staff di performer, immobili come lei.
Aspettava uno per uno i visitatori che si sedevano su una sedia di fronte a lei e li guardava negli occhi, finchè questi non decidevano di alzarsi e andare via. Chiunque poteva starle di fronte: qualcuno ha esagerato e si sono formate code interminabili. Ma per l’artista rivoluzionaria degli anni Settanta, questo e altro: per sviluppare l’autocontrollo, i performer si sono ritirati insieme a lei nella Hudson Valley, dove hanno seguito regole severissime.
L’esibizione è durata in tutto 75 giorni e i visitatori 1545. Le reazioni del pubblico sono state diverse, ma molto forti dal punto di vista emotivo.
C’è chi ha riso, chi ha pianto a dirotto e chi è riuscito a guardare l’artista per 7 ore di fila.
Dunque, se l’arte deve suscitare emozioni, c’è da dire che questa ha riscosso un successo fenomenale.