Le bambole di Kenzo in ricordo delle vittime di Fukushima approdano in Italia

In occasione del quarto anniversario del disastro di Fukushima, l’impianto nucleare danneggiato dal terremoto e il successivo tsunami, nel marzo 2011, lo stilista giapponese Takada Kenzo ha lanciato un progetto per omaggiare le vittime.
kenzo
Si tratta del Koboshi Project for Fukushima un tipo di bambola che quando cade si rialza e che in un certo senso sta a celebrare la capacità di risollevarsi del popolo giapponese.
“Ho creato un’iniziativa per omaggiare le vittime della strage di Fukushima”, ha dichiarato lo stilista Kenzo, spiegando che “le Okiagari Koboschi sono bambole tradizionali giapponesi che quando cadono si rialzando proprio come la popolazione giapponese piagata dallo Tusunami nel 2011. Anche io avevo una bambolina simile da bambino”.
Ma le bambole, simili alle matrioske, hanno qualcosa di speciale e sono state decorate da personaggi noti e grandi artisti, come Alain Delon, Jean Reno o Jean-Paul Gaultier.

“Gli artisti che hanno partecipato al progetto si sono stretti attorno alla persone devastate da questa tragedia. È stato importante per loro ed è stato anche il modo per consolidare una forte amicizia”, ha poi aggiunto Kenzo.

Le piccole creazioni sono state esposte in tutto il mondo in una mostra itinerante che approda all’istituto di cultura giapponese a Rome fino a 24 aprile e dal 9 al 12 aprile sarà spostata al festival romano del fumetto Romics.

“Ho risposto con entusiasmo all’invito del Romics che ha deciso di dedicare uno spazio espositivo alle Koboschi. Un occasione per fare conoscere il progetto”, ha detto Kenzo che in merito ai manga giapponesi ha sollevato una piccola critica: “Non riconosco più le origini del manga che ho conosciuto 20 o 30 anni fa e a cui ero molto legato”.

Infine, le bambole saranno poi donate alla popolazione di Fukushima.

Guarda il video del Koboshi Project for Fukushima

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