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Le fasi della gravidanza: 3 trimestri di cambiamenti per mamma e feto

9 mesi di cambiamenti, fisici ed emotivi, visite ginecologiche frequenti ed un forte legame con la creatura in grembo: sarebbe davvero riduttivo descrivere in queste poche righe che cosa sia una gravidanza e come venga vissuta da ogni donna.

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Ogni futura mamma infatti può viverla diversamente, ma mediamente le fasi della gravidanza, suddivisibili in 3 trimestri, sono piuttosto comuni.

Cambi tu, cambio io

I 9 mesi di gravidanza sono caratterizzati da cambiamenti continui tanto per la mamma quanto per il feto. Durante il primo trimestre, calcolato considerando un arco temporale che va dal primo giorno dell’ultima mestruazione fino alla tredicesima settimana, la donna inizia ad avvertire un senso di affaticamento, spossatezza, vertigini, nausee mattutine, sensibilità agli odori e ai sapori, il senso si ingrossa e diventa più sensibile, i capezzoli si scuriscono, l’utero inizia a gonfiarsi. In questa prima fase la futura madre viene sottoposta ad accurate ecografie per controllare il corretto impianto del feto e la presenza del battito cardiaco. Al terzo mese di gravidanza l’embrione comincia ad avvertire gli stimoli materni, cresce di circa 6-7 cm, ha un peso di 20 gr e nuota nel liquido amniotico.

Si passa alla seconda fase, che viene calcolata dalla quattordicesima alla ventisettesima settimana, durante la quale le nausee si placano e i valori ormonali si stabilizzano, mentre il seno e l’utero continuano a crescere (con lo schiacciamento della vescica si ha impellenza di urinare più spesso) e il mal di schiena fa capolino.

Intanto le strutture vitali del feto prendono forma; crescono gli organi e il sistema nervoso matura. Tramite l’amniocentesi si analizza il corredo genetico del feto e ci si accerta che non ci siano malformazioni.

Con il terzo trimestre, calcolato dalla ventottesima settimana fino alla trentottesima/ quarantesima, la pancia della donna è molto grande, il seno è gonfio e si prepara all’allattamento, piedi e gambe sono più “pesanti”. Nel frattempo il bebè ruota fino ad assumere una posizione cefalica, risponde agli stimoli esterni, scalcia ascoltando la voce di mamma e papà. Sono i mesi più belli in cui le sensazioni si acuiscono ma anche i più delicati. Mamma e feto si preparano per incontrarsi dal vivo, per farsi tagliare quel cordone ombelicale che li tieni uniti.

Il termine del periodo di gestazione e la nascita del bambino

La donna, al termine della gestazione, inizia ad avere le contrazioni uterine e si prepara ad andare in ospedale. Il travaglio è anticipato da 3 possibili condizioni: si rompe il sacco amniotico (cioè il momento che comunemente viene definito la “rottura delle acque”); il tappo mucoso che ha tenuto serrato il collo dell’utero si stacca; le contrazioni diventano più intense (ogni 5 minuti) e dolorose. Il collo dell’utero a questo punto si dilata per accogliere il passaggio del feto, che ruota parzialmente adattando le sue dimensioni al bacino della mamma e favorendo così il parto naturale. Con l’ultima contrazione la mamma spinge fuori la testolina del figlio e la placenta viene espulsa. Il bambino emette il suo primo vagito per dilatare i suoi alveoli consentendo così all’ossigeno di passare, viene ripulito e consegnato nelle braccia della neomamma.

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