Il Presidente americano condanna Tripoli, la dittatura dovrà pagare
La Libia è in piena guerra civile, per quanto si stenti ancora ad ammetterlo. I morti non si contano più, e questo è il primo dato allarmante: quando non si contano più i cadaveri, la situazione volge al peggio.
E’ previsto un nuovo messaggio del colonnello Gheddafi, ma nel frattempo l’America tuona.
Il presidente degli Stati Uniti Obama ha condannato con durezza l’ondata di violenza del regime di Gheddafi contro i manifestanti, affermando “Noi condanniamo fortemente l’uso della violenza in Libia, le violenze devono finire, la repressione in corso viola le leggi internazionali ed è contraria ai diritti umani, che non sono negoziabili. L’America sta dalla parte della libertà. Questo spargimento di sangue è oltraggioso e inaccettabile. L’intero mondo sta guardando”.
E mentre Alitalia sospende qualsiasi volo con destinazione Libia per ragioni di sicurezza, per le strade di Tripoli si continua a manifestare e a sparare.
Gheddafi ha dichiarato che resterà nel suo Paese fino alla morte, che se dovesse succedere, morirà da martire. Nel frattempo, è prevista una nuova ondata migratoria verso le nostre coste, e si teme per la sorte di chi si mette in viaggio a causa delle condizioni meteo avverse e del mare mosso.