Oggi, la redazione di CheDonna per la sezione Libri e per la categoria Musica,vi propone Musica e pubblico giovanile.
Torna con una nuova versione rivista e aggiornata il saggio che nel 1980 per primo in Italia analizzò folk, jazz e rock nel loro ruolo di tramite tra i giovani e società, istituzioni, politica. Alessandro Carrera, ora professore di Letteratura italiana alla University of Houston, dedicò cinque anni di ricerca alla stesura del libro, ripercorrendo tre decenni di concerti, interviste, grandi personaggi, dibattiti culturali, per raccontare come la musica abbia contribuito a costruire uno spirito identitario e rivoluzionario al contempo nelle generazioni cresciute tra gli anni Sessanta e Ottanta.
La nuova edizione è arricchita da una seconda introduzione a opera dell’autore e da quattro capitoli inediti sul cantautorato e sul revival del folk. Già trentacinque anni fa l’opera di Carrera, ai tempi redattore della famosa rivista Cineforum, ebbe molto successo grazie alla capacità di cogliere lo stretto legame tra la volontà di eliminare ogni barriera tra cultura alta e cultura popolare e il desiderio di creare una società libera da ogni distinzione classista.
Rileggendo Musica e pubblico giovanile oggi stupisce la capacità dell’autore di saper prevedere con precisione l’influenza che avrà ogni artista, senza mai indulgere in facili esaltazioni o banali stroncature. Tra le pagine scorrono tutti i grandi nomi della musica di quegli anni, quei nomi che anche il pubblico giovanile di oggi conosce: da Bob Dylan a Janis Joplin, dai Pink Floyd a Jim Morrison e i suoi Doors, da Patti Smith agli Who, dai Beatles a Leonard Cohen.
Riscoprire questo testo diventa anche una opportunità per cogliere differenze e analogie tra una generazione, quella della controcultura, ritenuta per eccellenza una gioventù “impegnata”, e quella odierna, a cui sociologi e affini non hanno mai risparmiato critiche di distanza e disinteresse. Le parole con cui Carrera traccia le conclusioni della sua opera rimangono particolarmente attuali: «Non esiste più una cultura alternativa, ma un complesso di scelte e atteggiamenti, anche contraddittori, che di volta in volta vanno a occuparne il posto lasciato vuoto».
ALESSANDRO CARRERA è professore di Letteratura italiana e di Culture e Letterature del Mondo alla University of Houston. Ha scritto La voce di Bob Dylan. Una spiegazione dell’America (Feltrinelli 2001), La consistenza della luce. Il pensiero della natura da Goethe a Calvino (Feltrinelli 2010), La distanza del cielo. Leopardi e lo spazio dell’ispirazione (Medusa 2011) e Il ricatto del godimento. Contributo a un’antropologia italiana (QuiEdit 2012). Ha vinto il Premio Montale (1993), il Premio Loria per il racconto (1998) e il Premio Bertolucci per la critica letteraria (2006).