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Liga… Sempre sulla nostra strada!

Partito il tour da Roma

Il tour di Ligabue è partito. Ritorno molto atteso da tutti i fan che si sono catapultati ad acquistare i biglietti per tutte le tappe del Ligabue Stadi 2010. Partenza da Roma, per la prima volta nella storia della carriera del Liga. Come lui stesso ha dichiarato «Non avevo mai debuttato nella Capitale. Volevo provare qualcosa di nuovo. È stata una scelta azzeccata visto che abbiamo fatto subito il sold out e aggiunto anche una seconda data». E infatti il successo c’è stato eccome. Erano in 60 mila ad applaudire Luciano e la sua band che hanno presentato i brani di “Arrivederci Mostro!”.

Sessantamila persone ieri sera hanno assistito alla partenza del Ligabue Stadi 2010. Un tour in giro per l’Italia molto atteso e ricco di sold out, tra cui proprio quello della data di ieri sera. La show è partito con una gag, come spesso accade nei live di Liga che ama coinvolgere il suo manager storico. Claudio Moioli, appunto, è salito sul palco per cantare “Tacabanda”. E poi via… appare il Liga e lo stadio trema. 
 

In scaletta le nuove canzoni di “Arrivederci Mostro!” , album appena uscito che sta riscuotendo grande successo e continua a restare nella top 3 della classifica degli album più venduti. «Quando canterai la tua canzone», «La linea sottile», «Nel tempo», «Atto di fede», «La verità è una scelta», «Un colpo all’anima», «Ci sei sempre stata»: questo il susseguirsi dei brani dal taglio rock e dai testi molto intensi. Il nuovo album del Liga ha qualcosa di diverso: un’intensità e una maturità dettata dai 20 anni di carriera e i 50 di età. 

E dare energia pura al pubblico presente l’intera band del Liga: Michael Urbano alla batteria, Kaveh Rastegar al basso, il grandissimo e straordinario Federico Poggipollini alle chitarre insieme a Niccolò Bossini, Josè Fiorilli e Luciano Luisi alle tastiere. Potevano mancare i grandi successi di sempre? Assolutamente no. Dal palco arrivano le note di Dal “Piccola stella senza cielo”, «Questa è la mia vita» che da l’opportunità ad un fan di accomodarsi su un divano insieme al Liga. E poi ancora «A che ora è la fine del mondo» , «Urlando contro il cielo» e «Tra palco e realtà», “Non è tempo per noi”. 

Si arriva fino a «Buonanotte all’Italia» accompagnato da uno dei pochissimi commenti del Liga: «Voglio fare un tributo all’Italia – spiega il rocker – alla memoria, ai ricordi e a quello che rappresenta il nostro Paese. In Italia non siamo capaci di parlare di futuro. In qualche modo è una fotografia devastante». Il gran finale lascia il pubblico con la speranza che “Il meglio deve ancora venire”. «I tempi sono molto duri – dice Ligabue – ma lasciatevi dire da uno che ha compiuto cinquant’anni che il meglio deve ancora venire»

E stasera si replica..sempre sotto il cielo di Roma.

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