L’imprenditore nel settore della comunicazione e parlamentare europeo Udc, Tiziano Motti rilancia il tema della controversa vivisezioni e dei maltrattamenti subiti dagli animali nell’ambito della ricerca scientifica e cosmetica.
Motti, animalista convinto, da anni impegnato contro ogni tipo di violenze tra cui quella sugli animali e fondatore dell’associazione di iniziativa parlamentare europea intitolata “Europa dei Diritti“, ha lanciato una raccolta firme per cancellare la vivisezione, sostenendo che “il maltrattamento degli animali è legato ad una devianza sociale”.
“Non posso credere, pur essendo un sostenitore della ricerca scientifica, che gli interessi collegati alla sperimentazione e alla cosmesi (perché occorre ricordare che parte della ricerca viene portata avanti per testare prodotti cosmetici e non solamente per identificare l’efficacia di cure e farmaci) non riescano a trovare un equilibrio alla necessità di salvaguardare il mondo animale, a partire dalla riduzione della sofferenza e da un trattamento di rispetto nei confronti della vita animale”, ha commentato Motti.
A fine marzo, l’imprenditore aveva ricordato che “sono circa 120 milioni gli animali randagi in Europa, facili prede per la sperimentazione animale ai fini scientifici, secondo quanto stabilisce la nuova direttiva sulla sperimentazione”, evidenziando che “il Trattato di Lisbona stabilisce che gli animali sono esseri senzienti – cioè dotati di capacità di sensazione – ed è stato firmato e ratificato da tutti gli Stati membri, compresi Romania e Spagna, dove si stanno perpetrando veri e propri stermini dei cani randagi”.
Inoltre, recentemente, Motti ha partecipato ad una discussione a Bruxelles sulla durata del trasporto di animali che non deve eccedere le 8 ore per cui è stata approvata un’agenda che riduce i tempi di viaggio ad 8 ore, ma sono stati anche previsti una serie di obiettivi come la realizzazione di macelli locali e contigui agli impianti di lavorazione per la carne, l’ammodernamento dei veicoli trasporto e una collaborazione tra tutti i Paesi membri affinché siano rispettate le norme vigenti in Europa. Una tema venuto alla ribalta mediatica in concomitanza con la festività di Pasqua, periodo in cui si sono registrati numerosi sequestri di camion che trasportavano in condizioni disumane piccoli agnelli.