A volte una relazione di coppia sembra essere arrivata a un punto morto, cioè a un punto in cui ci si chiede soltanto: lo lascio o non lo lascio? Ecco come uscirne in maniera intelligente.
Quando due persone decidono di cominciare una relazione in genere l’entusiasmo fa dimenticare ogni dubbio e ogni incertezza.
Il problema è che, dopo un certo periodo di innamoramento, quando le cose dovrebbero essere ormai consolidate, ci si ritrova a chiedersi se vale o no la pena di continuare una relazione.
Le motivazioni per cui si può arrivare a mettere in dubbio la propria coppia possono essere moltissime e, naturalmente, possono essere molto diverse da una coppia all’altra.
In linea generale però c’è sempre dell’insoddisfazione che “intossica” il rapporto d’amore e che di solito si concentra solo in un partner e solo nel peggiore dei casi rovina la serenità di entrambi.
Se a essere insoddisfatti sono effettivamente tutti e due i componenti di una coppia si arriva abbastanza facilmente a una risoluzione: i due partner un giorno finiranno per arrendersi all’evidenza e rompere la relazione oppure affrontare in maniera diretta i problemi per tentare di risolverli.
Molto spesso però la confusione regna sovrana e si finisce per arrovellarsi in mille pensieri in merito alla propria relazione e alla decisione che si dovrebbe prendere. Quello che molto spesso sfugge, però, è la possibilità di prendere una terza via tra il lasciare e rimanere con una certa persona. Qual è? La più difficile in assoluto.
Lo lascio o non lo lascio? E se la risposta non fosse quella che ti aspetti?
La domanda in merito al continuare o meno una relazione ad un certo punto diventa tormentosa, un pensiero fisso che impedisce di affrontare serenamente anche le giornate normali e che potrebbero trasformarsi in belle esperienze e poi in bei ricordi di coppia.
Molte persone, soprattutto donne, finiscono per cominciare a compilare una tabella mentale in cui elencano i pro e i contro del proprio partner e, in linea più generale, della relazione che stanno vivendo.
Nella maggior parte dei casi in cui si manifesta, l’indecisione è causata da un “pareggio” tra i pro e i contro, tra le cose che trasmettono felicità e serenità e le cose all’interno di una relazione che sembrano prosciugare le energie emotive.
Molte persone si sentono bloccate dal senso di colpa, poiché il partner non sembra manifestare insoddisfazione o, addirittura, sembra davvero molto innamorato e convinto di portare avanti la storia ancora a lungo.
Il modo migliore per sbloccare la situazione, allora, non è rispondere alla tormentosa domanda “lo lascio o non lo lascio”: è indagare più a fondo sulle motivazioni dell’insoddisfazione e cercare di comprendere a fondo i motivi per cui ci si sente in trappola.
Per esempio, portare avanti da molto tempo una relazione stabile con una persona che si conosce da anni potrebbe sembrare una situazione piacevole e stabile dal punto di vista sentimentale, ma potrebbe anche essere vissuta come una trappola, soprattutto se si sogna (per fare qualche esempio) di andare a lavorare all’estero o di seguire progetti di vita che il partner non condivide pienamente o che farebbe fatica ad accettare.
Se la situazione è questa, bisognerebbe chiedersi se la “gabbia” esiste realmente o è solo un pregiudizio in merito al partner.
Molte volte, infatti, capita che la verità sia molto meno drammatica di come ci si aspetta. Potrebbe essere la paranoia a frenare le nostre aspirazioni e a farci sentire in gabbia: la paura di dare un dolore o di deludere le aspettative spesso ci induce a non parlare dei nostri dubbi e ancora più spesso delle nostre paure.
La terza via per rispondere alla domanda “lo lascio o non lo lascio” consiste nel crescere all’interno della relazione. Come si fa?
In questo modo si diventerà persone più consapevoli e realizzate, che saranno quindi in grado di vedere con più oggettività e serenità le dinamiche di coppia, senza rischiare di rovesciare sul partner le proprie insoddisfazioni personali.
Solo allora, quando si avrà ben chiari i propri obiettivi e le proprie necessità emotive, si potrà cominciare a rompere o ricostruire una relazione senza rischiare di pentirsene subito dopo.