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MA COME TI VESTI: il colloquio di lavoro, i consigli di Enzo e Carla

Ogni occasione vuole, anzi, esige, il suo outfit. Tacco, zeppa, tailleur, tubino, infradito… Mai, e dico mai, indossare un capo per un’occasione precisa che stoni completamente con il ruolo che stiamo per ricoprire, qualsiasi esso sia, dal più semplice e frivolo, al più formale.

Chi non conosce le due icone della moda del canale Real Time: Enzo e Carla? Non sempre amati per il loro modo quasi teatrale di condurre il programma, i due danno comunque delle vere perle di saggezza in fatto di moda. Ho fatto un mix dei loro consigli, sia quelli dati all’interno del loro programma ‘Ma come ti vesti‘, che sull’omonimo libro, che potrete trovare in tutte le librerie per avere sempre i loro consigli con voi.

Oggi parliamo di ‘colloquio di lavoro‘. Quando sappiamo che la nostra carriera si giocherà in quei 10 minuti di colloquio già il panico prende il sopravvento: ‘e se non sarò all’altezza?’, ‘e se l’agitazione non mi farà uscire nemmeno una parola?’… Pensate se a tutto ciò abbiniamo anche un abbigliamento sbagliato, il fallimento è dietro l’angolo!

Come vestirci allora di fronte ad una tale occasione? Ecco cosa dicono i nostri esperti:

“La prima impressione è quella che conta. Con il look comunichi te stessa, prima ancora di parlare” ammoniscono Enzo e Carla. “Se la posizione per la quale ti candidi è in un ambiente formale (ufficio, banca, segreteria…) l’abbinamento giacca, camicia bianca, pantalone con taglio maschile e tacco è perfetto!” E se invece il nostro ruolo fosse più ‘leggero’, come dovremo vestirci? “Nel caso di impiego più creativo (azienda fashion, negozio, grafica, ecc..) basterà sostituire la giacca con un pullover o una t-shirt ed aggiungere un accessorio glam, sarai strepitosa!”.

Il consiglio di Enzo: Mettetevi due gocce di profumo non troppo intenso ma avvolgente e sfoggiate una bella agenda vissuta!

Tessuti consigliati: Occhio di pernice, Flanella pettinata stretch, Micro pied de paule, Maglia in cashmere

Silvia Cini

Classe 1982, giornalista pubblicista dal 2020, divento ‘mamma’ di CheDonna, ideato in concerto con la proprietà, nel lontano 2009. Fu la mia prima esperienza giornalistica e dal primo ‘pubblica’ su WordPress capii che questa era la mia vera passione. Dirigo questa testata da allora, gestendo un gruppo di persone appassionate e professionali che negli anni sono diventate la mia famiglia. Nel 2019 divento mamma di Sara, e grazie a lei do vita ad altri progetti legati al mondo delle mamme e del settore food sempre per la Web365. Oggi dirigo 4 giornali e la mia passione per questo lavoro cresce ogni giorno di più.

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