Hai iniziato a mangiare in modo sano e hai preso peso invece che perderne? La colpa potrebbe essere dell’allergia al nichel.
Quando si parla di diete e di benessere, la lente di ingrandimento è sempre più incentrata sull’alimentazione sana e consapevole. Quella che, alla base, dovrebbe avere sempre alimenti integrali, biologici e ricchi di nutrienti ma poveri di grassi e di calorie.
Si tratta per lo più di cibi come cereali integrali, legumi, proteine di tipo vegetale, verdure e frutti esotici ma ricchi di proprietà benefiche. Alimenti ai quali si uniscono i così detti super cibi come il cioccolato fondente (purché lo sia almeno al 75%), l’avocado, l’avena e persino il caffè.
In genere, basta iniziare a mangiare in modo più sano per sentirsi subito meglio e per smaltire eventuali chili di troppo che, messi da parte zuccheri raffinati e grassi, spariscono più velocemente del previsto. Eppure, non per tutti è così. Ci sono infatti persone che proprio quando scelgono di iniziare a mangiare in modo più sano, si trovano a scontrarsi con un’amara verità: il peso non scende e non arriva neppure quella sensazione di benessere decantata da tutti. Ovviamente si tratta di una piccola minoranza che, proprio per questo, rischia di sentirsi quasi in errore, incompresa da chi sostiene che forse sta sbagliando qualcosa e, per questo, sempre più incerta su come procedere.
Ebbene, se anche tu fai parte di quel piccolo gruppo di persone, forse il tuo vero problema è l’allergia al nichel.
Prima o poi capita a tutti. Ci si rende conto di voler perdere qualche chilo o di desiderare più semplicemente una salute più forte. Per farlo, la prima mossa da compiere è quella di iniziare a mangiare in modo sano, unendo al tutto l’attività fisica. Una scelta che negli ultimi anni stanno compiendo sempre più persone, desiderose di riscoprirsi energiche e in forma.
Ma cosa succede quando, pur mangiando sano, le cose non vanno come si vorrebbe?
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Se sei tra coloro che pur mangiando in modo sano o forse proprio da quando ha intrapreso questo nuovo stile di vita, tende a prendere peso, sappi che potrebbe esserci una spiegazione precisa: l’allergia al nichel.
Chi è allergico a questo metallo, infatti, iniziando a mangiare in modo sano, rischia di inserire accidentalmente proprio alcuni tra gli alimenti più ricchi di nichel, andando così ad inficiarne gli effetti benefici e rischiando di gonfiarsi invece che di prendere peso. Un problema da non sottovalutare visto che, ad oggi, molti medici non conoscono a fondo il problema.
Come fare, quindi? Per prima cosa è bene accertarsi che la causa sia davvero quella e che non ci siano alla base altri problemi come quelli ormonali, legati ad intolleranze o altre allergie alimentari o dovuti allo stress. In caso di dubbi è consigliabile chiedere quindi un parare al proprio medico curante e valutare insieme la possibilità di un’indagine più approfondita.
Cos’è il nichel
Prima di tutto, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando. Il nichel è un metallo presente ovunque. Si trova nel sangue, nell’acqua, nella terra, nelle cose con le quali veniamo a contatto ogni giorno e, come già anticipato, nel cibo.
Normalmente chi è allergico a questo metallo ha dei segni evidenti quando vi entra a contatto. Così, indossare gioielli, oggetti di metallo come orologi o cinture, etc… può provocare una dermatite anche abbastanza seria. In questo caso si parla di allergia da contatto, identificabile appunto con un patch test.
Chi è allergico al nichel può presentare anche problemi a livello alimentare. In questo caso si parla di SNAS e la situazione si fa più complessa perché oltre a trovarsi in tanti alimenti, sopratutto in quelli così detti sani, il nichel si trova anche in pentole e padelle, motivo per cui mangiare può diventare un problema difficile da risolvere. Ma procediamo per gradi e cerchiamo di capire come scoprire l’eventuale allergia al nichel.
L’unico modo per scoprire con certezza l’allergia al nichel è quello di effettuare il patch test nel reparto di allergologia della propria città. L’allergia al nichel è un problema serio, pertanto è sempre meglio rivolgersi a degli specialisti ed evitare i classici fai da te dei quali si legge spesso in giro. Niente esami alternativi o prove empiriche con monetine da applicare sul braccio. L’allergia va constatata con un medico che saprà anche riconoscerne l’entità, indispensabile per capire come agire.
Tornando al patch test, questo si svolge quasi sempre in ospedale o in un ambiente protetto dove, tramite appositi cerotti, viene applicata una piccola parte di nichel sulla pelle. Questa andrà tenuta per circa tre giorni e, in base alla reazione cutanea riscontrata si avrà la percezione dell’esistenza dell’allergia e della sua entità. In genere, infatti, l’allergia al nichel viene affiancata dal simbolo +. Più ce ne sono e più grave sarà l’allergia riscontrata.
Una volta riscontrata l’allergia da contatto, in caso di sintomi come aumento di peso immotivato, problemi gastrointestinali, mal di pancia, digestione lenta, bruciori di stomaco, forti emicranie, etc… si può ipotizzare la SNAS, nota anche come allergia sistemica al nichel o, in altre parole, allergia di tipo alimentare.
Per identificarla, in genere, si segue una dieta povera di nichel per un tempo variabile e scelto dal medico e, subito dopo, si procede ad un test di stimolazione orale, dove viene assunto del nichel alternato ad pillole placebo per cogliere eventuali altri sintomi.
Si tratta di un test non ancora preso in considerazione da tutti e che in caso si riscontri un’effettiva sensibilizzazione porta solitamente ad una dieta specifica o ad un vaccino orale di sensibilizzazione ma i cui risultati sono ancora da accertare.
Cosa fare in caso di allergia
Sull’allergia al nichel, purtroppo, c’è ancora molta confusione e non tutti i medici la vedono allo stesso modo. Chi la studia da vicino, però, è solitamente propenso a considerare l’alimentazione un problema da tenere sempre in considerazione. L’allergia al nichel è infatti un’allergia da accumulo e che quindi, nel tempo, può peggiorare. Per questo motivo, anche in assenza di altri sintomi, già solo con quella da contatto è sempre meglio capire quali cibi lo contengono per cercare di evitarne il più possibile l’accumulo.
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Fatto ciò, sempre con l’aiuto del medico, si può pensare di seguire una dieta detox ovvero a bassissimo contenuto di nichel. Si tratta di un’alimentazione difficile da sostenere e che alla lunga non va bene, motivo per cui non è una cosa che si può fare da soli.
Una volta diminuito l’eccesso di nichel nel corpo, però, si inzierà a star meglio e a tollerare anche gli alimenti che lo contengono. Ciò che conta e non accumulare di nuovo mangiando troppe fonti di nichel insieme come può accadere quando si mangia in modo sano. Il nichel è infatti presente in tutti gli alimenti integrali, nei legumi, in molte verdure, etc…
La buona notizia è che una volta scoperto il problema si potrà combattere in modo mirato per riappropriarsi della propria salute e anche della propria linea.
Scopriamo ora quali sono le cose ed i cibi che contengono più nichel.
Quando si effettua il patch test e si risulta allergici al nichel, solitamente viene dato un foglietto che indica quali sono gli alimenti che lo contengono e che è quindi meglio evitare. Tra questi i più “famosi” sono il pomodoro, il cioccolato, l’avena, il grano saraceno, i crostacei, le interiora, i cereali di tipo integrale, i legumi, la soia, etc… Vanno poi evitati alimenti in scatola e tutti gli oggetti in metallo.
Ne consegue che anche pentole e padelle andrebbero usate solo se riportanti la scritte “nichel tested” o “nichel free”. Ovviamente il nichel si trova anche in saponi e trucchi.
Per fortuna sempre più aziende si stanno sensibilizzando al problema creando prodotti studiati per contenere meno nichel possibile. In caso di allergia molto forte, però, la sola dicitura nichel tested non basta ed è necessario appurare la quantità massima presente che dovrebbe essere inferiore almeno ai 3 ppm.
Andando agli alimenti, ecco un breve schema che riassume quelli che ne contengono di più.
Ovviamente non si tratta di una lista completa ma aiuta a farsi un’idea degli alimenti che contengono il nichel e che bisognerebbe evitare.
Per fortuna, anche se non sembra, ci sono anche i cibi che si possono mangiare liberamente e che se ben combinati tra loro possono dar vita a ricette sfiziose e dall’ottimo sapore.
L’importante è non abbattersi e muoversi con cautela e sempre con l’aiuto di un medico. Ancor meglio se ci si rivolge ad un nutrizionista esperto in allergia al nichel. Medico che va cercato senza avere paura di cambiare più volte fino a trovare quello giusto.
Sul web esistono anche diversi gruppi dove poter approfondire l’argomento e dove vengono consigliate ricette per vivere al meglio anche in presenza dell’allergia al nichel che, ricordiamo, è un’allergia da accumulo e una volta trattata e dopo il giusto periodo di disintossicazione consente, se con moderazione, di fare persino qualche strappo alla regola, purché la cosa si verifichi solo ogni tanto.
Scritto da Danila Franzone