La sua figura è entrata letteralmente nella storia, ma ormai Raffaele Cutolo è morto: era detenuto nel carcere di Parma.
Aveva fondato il Clan della Nuova Camorra Organizzata e aveva tenuto in pugno la Campania per decenni. Raffaele Cutolo era l’ultimo esponente di una generazione di camorristi che avevano, letteralmente, passati dalla storia criminale al mito.
Al momento del decesso aveva 79 anni e dalla scorsa estate le sue condizioni di salute erano nettamente peggiorate. Nonostante questo, a causa della sua detenzione in regime di massima sicurezza (il famoso 41Bis) gli era stato negato il conforto degli arresti domiciliari. Questo poiché, in virtù della sua fama, del suo carisma e della sua storia personale, Raffaele Cutolo rappresentava ancora un simbolo e un punto di riferimento ideale per i molti gruppi criminali attivi oggi su suolo nazionale.
Consentirgli di fruire degli arresti domiciliari nell’ultima parte della sua vita avrebbe in qualche modo riaffermato la sua fama e l’importanza della sua figura, ravvivando in qualche modo la scena criminale campana. Si trattava di un’evenienza che le forze dell’ordine intendevano evitare in ogni modo possibile.
In virtù della sua età e delle sue pessime condizioni di salute però, il detenuto poteva disporre di una stanza singola in cui ha ricevuto fino all’ultimo ogni tipo di assistenza medica di cui avesse bisogno.
L’avvocato del deceduto ha comunicato alla stampa che la moglie dell’uomo si è messa precipitosamente in viaggio per Parma al fine di vedere suo marito “almeno da morto”, dal momento che non le è stato consentito visitarlo mentre era ancora vivo.
La moglie di Cutolo, Immacolata Iacone, sposò il boss mentre quest’ultimo si trovava in carcere e vive attualmente a Ottaviano, comune dell’area vesuviana, insieme alla figlia nata dall’unione con Cutolo. L’ultimo incontro tra Immacolata Iacone e Raffaele Cutolo sarebbe avvenuto lo scorso Luglio ma, con grande dolore della donna, il detenuto non sarebbe più stato in grado di riconoscere sua moglie.
Data la storia personale del defunto si esclude qualsiasi celebrazione pubblica: non sono previsti funerali ufficiali. Con ogni probabilità il rito funebre sarà officiato a porte chiuse all’interno del carcere di Parma.
Nonostante il molti crimini commessi in vita, con Raffaele Cutolo è morto un personaggio entrato a far parte dell’immaginario collettivo nazionale anche in virtù di una celebre canzone che Fabrizio De André scrisse e interpretò in lingua napoletana.
Anche se il cantautore genovese non volle mai dare conferme o smentite sull’origine dell’ispirazione di questo famosissimo brano, molte fonti giornalistiche dell’epoca concordarono nel sostenere che il brano fosse chiaramente ispirato alla vita e alle imprese di Raffaele Cutolo, conosciuto diffusamente con il soprannome di ‘O Prufessore. Era il 1990 e, purtroppo, il potere della Nuova Camorra Organizzata aveva da poco superato il proprio apice.
La vita di Cutolo venne inoltre narrata dal film Il Camorrista per la regia di Giuseppe Tornatore. A dare volto e voce al personaggio principale del film fu Ben Gazzara, affiancato da uno strepitoso Leo Gullotta.