Napoli, anche i tassisti in piazza. La categoria sociale chiede maggiori tutele lavorative alla luce degli ultimi provvedimenti presenti nel DPCM. Questa ulteriore chiusura ha complicato notevolmente il lavoro dei conducenti. Annunciato lo sciopero nazionale di categoria per il 6 novembre.
Il nuovo DPCM ha portato con sé innumerevoli polemiche che sono sfociate nel malcontento delle piazze italiane: prima Napoli, poi Roma e con l’andare dei giorni in tante altre città delle nostre regioni si stanno verificando episodi di protesta più o meno consentiti. Talvolta, il dissenso sfocia nell’illegalità.
“Colpa – dice il Premier Conte – di chi soffia sul fuoco della sofferenza in tempo di pandemia”. Il problema, però, sembra essere più complesso: non c’entrano, infatti, soltanto determinate organizzazioni o collettivi vicini ad alcune fazioni politiche, ma esiste anche una grossa fetta di persone che non accetta più di essere vessata.
La chiusura forzata – secondo molti esercenti – di alcune attività commerciali, con relativi servizi, è stata la mazzata finale di una crisi senza fine. Il primo lockdown è stato digerito – diciamo così – fra incognite e paure. Stavolta che, nonostante il perdurare dei contagi da COVID-19, timori reverenziali ce ne sono di meno, trova spazio la protesta e il dissenso.
Napoli, i tassisti scendono in piazza: “Nuovo DPCM ha ammazzato il nostro lavoro”
Restando in Campania, si sono riuniti oggi in Piazza del Plebiscito i tassisti che chiedono più tutele. Malgrado la promozione di nuove iniziative, infatti, gli introiti continuano a scarseggiare: colpa anche e soprattutto, secondo le diverse sigle sindacali, di questa ulteriore chiusura con relativo blocco delle attività (solo alcune) sino al prossimo 24 novembre.
“I tassisti sono esausti, si fermano”. Questo lo slogan che arriva direttamente da una piazza gremita, per quanto possibile visto il particolare periodo che stiamo vivendo, dove afferiscono tutte le sigle sindacali di categoria: Unimpresa, Sitan, Atn, Uritaxi, Federartaxi e Orsa taxi Napoli. Unite nell’intento di smuovere le acque, ma soprattuto di essere ascoltate: “La categoria dei tassisti è in sofferenza – questo il grido della piazza – a causa delle nuove disposizioni contenute nell’ultimo DPCM. I danni economici rischiano di diventare irreversibili. Sono otto mesi che non si lavora più, malgrado il 50% della forza lavoro in strada”.
Una serie di iniziative della categoria scandiranno i prossimi giorni, sino allo sciopero nazionale del prossimo 6 novembre: “Aiuti, nuova normativa e lavoro” le richieste per aprire un nuovo viatico di possibilità in questa fase incerta e complicata.
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— Storie Italiane (@storie_italiane) October 27, 2020