Nicola e Rosaria sono i genitori di Beppe Fiorello, fratello di Rosario, Catena e Anna. “Devo tutto a loro”, racconta l’attore.
Nicola e Rosaria sono i genitori di Beppe Fiorello, ma anche di Rosario, Catena e Anna. Nicola, era un appuntato radiotelegrafista della Guardia di Finanza ed era originario di Letojanni (ME) mentre Rosaria è originaria di Giardini-Naxos.
Una famiglia unita, cresciuta con i valori del rispetto, del valore e della collaborazione. La morte di papà Nicola a cui Beppe Fiorello ha confessato di dovere tutto, è stato un grandissimo dolore sia per Beppe che per Rosario come hanno raccontato entrambi in alcune interviste.
Nicola e Rosaria, genitori Beppe Fiorello: “Quando è morto papà mi è crollato il mondo addosso”
E’ un amore che non finirà mai quello di Beppe Fiorello e dei fratelli per i genitori Nicola e Rosaria. La morte di papà Nicola è stato un colpo durissimo per la famiglia.
“Avevo 20 anni, ero un ragazzo non ancora diventato uomo. Ero al crocevia delle decisioni, nello svincolo della vita. Dove vado? Mio padre mi aiuterà, pensavo. Il mondo mi crollò addosso. La sua morte mi costrinse a crescere più velocemente e a mettere in ombra la parte chiusa e bloccata di me. Cominciai a muovermi, incuriosirmi, viaggiare, capirmi, incontrare persone”, ha raccontato Beppe al Corriere della Sera.
Poi il ricordo di papà Nicola: “Era un padre molto semplice, simpatico, anche se la simpatia spesso viene letta come una dote leggera. Mi colpiva la sua positività, la sua visione della vita: era un possibilista, tutto per lui era possibile, fattibile; sognava molto, per noi e per lui. E poi non solo cantava le canzoni di Modugno, ma gli assomigliava anche fisicamente”.
Anche Rosario Fiorello, ospite del programma di Raffaella Carrà “A raccontare comincia tu”, ha parlato del dolore provato quando morì il padre: “Tremendo. Ero a Sanremo, chiamavo a casa e nessuno rispondeva. Quando un parente mi disse: ‘Tuo padre è stato male’, avevo già capito tutto e ho risposto: ‘Quando è morto?’. Dopo sono partito per dare la notizia a mio fratello, Beppe, che lavorava in Valle d’Aosta. Parto di notte, da solo, in macchina e gli racconto quello che era successo”.