Oggi è venerdì 13 novembre e per molte persone scaramantiche è un giorno in cui fare gli “scongiuri”. Ma perché molti temono il venerdì 13? Ve lo spiega CheDonna.it.
Venerdì 13 è una data che fa paura a molte persone superstiziose, se poi cade a novembre, mese dei morti, ancora peggio. Ma perché questa data è ritenuta sfortunata? La superstizione ha origini antiche, vediamo quali.
In primo luogo, il venerdì è ritenuto un brutto giorno perché per la religione cristiana è il giorno della passione e della morte di Gesù Cristo. Venerdì è anche il giorno in cui Eva tentò Adamo con la famosa mela, e da quel giorno gli esseri umani sono stati cacciati dal giardino dell’Eden, e il giorno in cui avvenne il Diluvio Universale.
Riguardo al numero 13, invece, questo viene di solito associato al 13° apostolo all’Ultima Cena di Cristo, Giuda Iscariota, il traditore.
La sfortuna legata al numero 13 viene fatta risalire anche ad un’epoca precedente a quella cristiana, quando nel IV secolo avanti Cristo il re di Macedonia, Filippo II, padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell’Olimpo. Il re avrebbe osato offendere gli dèi e per questo sarebbe stato punito con la morte. La vicenda è raccontata dallo storico greco Diodoro Siculo (I secolo a. C.)
Un’altra credenza attribuisce una cattiva fama al numero 13 presso gli assiro-babilonesi, secondo i quali il 12 era numero sacro perché facilmente divisibile, mentre il 13 che veniva subito dopo e non lo era sarebbe stato un portasfortuna.
Venerdì 13 è un giorno sfortunato soprattutto nei Paesi anglosassoni.