I giorni nefasti
A parte il venerdì 13 derivato dalla religione cristiana, già gli antichi Romani distinguevano tra giorni positivi e negativi, ovvero tra dies fasti, nei quali si poteva amministrare la giustizia, e nefasti. Per la tradizione romana i giorni nefasti erano il martedì e il venerdì e infatti è ancora oggi in voga il detto popolare “Né di Venere né di Marte ci si sposa né si parte, né si dà principio all’arte“. Il martedì era sfortunato presso i Romani perché era il giorno dedicato a Marte, dio della guerra ma anche della discordia; mentre venerdì, era il giorno di Venere, dea della femminilità, ma anche dell’inganno e della lussuria. I Romani credevano che i figli concepiti di venerdì avrebbero avuto una vita difficile e che gli anni bisestili che iniziavano in questo giorno sarebbero stati catastrofici.