I giudici di Cassazione si sono riuniti tutto il giorno in Camera di Consiglio per il caso dell’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese, uccisa a Perugia, il 1° novembre del 2007, per cui furono condannati a 28 anni e 6 mesi, l’americana Amanda Knox e il giovane pugliese Raffaele Sollecito a 25 anni. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla difesa di entrambi i condannati e ha assolto senza rinvio Knox e Sollecito per cui il fatto non sussiste.
Sollecito ha atteso la delibera della Cassazione nella sua abitazione a Bisceglie, in Puglia, mentre Knox è negli Stati Uniti dove tornò dopo l’assoluzione in appello. Dopo il primo appello a Perugia che ha assolto i due condannati, la Cassazione annullò la sentenza in appello e ordinò un nuovo processo in un altro tribunale. La Corte d’Appello d’Assise di Firenze, il 30 gennaio 2014, invece condannò Sollecito e Knox per cui le difese presentarono nuovo ricorso in Cassazione.
La difesa di Sollecito ha voluto evidenziare come il giovane ragazzo non abbia mai tentato di depistare le indagini e ha collaborato con gli inquirenti. L’avvocato Giulia Buongiorno ha ricordato inoltre che in base agli ultimi accertamenti sul pc di Sollecito sono emersi elementi che proverebbero che Sollecito nel minuto in cui si è consumato l’omicidio stava guardando dei cartoni animati a casa.
“Sono immensamente felice”, ha dichiarato Raffaele al telefono con il suo avvocato. La Buongiorno ha dichiarato che si tratta di un giorno importantissimo per Sollecito e per chi crede nella giustizia: “Questo ragazzo è stato per quattro anni in carcere e ha affrontato vari gradi di giudizio per 8 anni. Lui ha sempre saputo gestire tutto questo processo. La sentenza era puntellata di errori e questa sentenza ci da totalmente ragione: gli esiti potevano essere con o senza rinvio. Invece in questo caso non vi è rinvio, per cui non possiamo più pensare a coinvolgere Sollecito in altri processi”.
“L’innocenza è talmente lampante che la vicenda si chiude qui”, ha spiegato Buongiorno. “Raffaele aveva compreso di una sentenza positiva ma inizialmente non aveva capito la differenza tra rinvio e senza rinvio”, ha poi sottolineato la Buongiorno, raccontando della sua telefonata con Sollecito dopo la decisione della Cassazione, aggiungendo che “non vi erano previsioni ce potevano indicare che la storia andasse a finire male”.
Francesco Maresca, avvocato della famiglia Kercher ha affermato che nella sentenza “il nome dell’assassino non ha altro nome che quello di Rudy Guede (condannato a 16 anni per concorso in omicidio, ndr). La Cassazione ha ritenuto che non vi sono state sufficienti prove”.
“Rimaniamo non con una giustizia incompleta, a metà strada. I genitori di Meredith sono sorpresi come siamo sorpresi noi- ha poi aggiunto Maresca- Leggeremo la motivazione della Cassazione, ai genitori riferirò che gli elementi non fossero sufficienti per la responsabilità di altri due imputati, al di là di Rudy Guede, Non possiamo dire diversamente, Sarà una vicenda difficile da digerire questa decisione. Stasera, penso che abbia perso la giustizia italiana”.
L’avvocato della Knox Carlo della Vedova ha riferito che la sua assistita è felice della sentenza e che intende chiedere il risarcimento per “ingiusta detenzione”.