Gli Europei in Italia non stanno facendo parlare solo per le prestazioni della Nazionale, ma anche per la conduttrice Paola Ferrari, al centro di molte polemiche da parte degli utenti. Ma qualcuno si è chiesto cosa ci sia dietro il suo trucco marcato e le luci sparate?
Si sa, se decidi di intraprendere la carriera televisiva, uomo o donna tu sia, devi essere pronto a sopportare gli attacchi di un pubblico che, a volte, giudica senza pensare, parla senza chiedersi il perché di un determinato atteggiamento, di un modo di vestire, di un modo di porsi o esporsi.
Mi viene da dire però che, per quanto un personaggio pubblico possa essere pronto a digerire tutto ciò perchè ‘ha scelto’ quella strada, sarebbe altrettanto lodevole se, il pubblico, prima di esternare certe offese, soprattutto verso il mondo femminile, riuscisse a fare un passo indietro, riflettere, mettersi anche nei panni di chi ha di fronte e, solo allora, pronunciarsi.
Ricordo che a scuola uno dei miei autori preferiti fosse Luigi Pirandello e, prima di parlarvi del perchè Paola Ferrari ha ‘deciso’ di truccarsi così tanto e la sua regia abbia puntato su di lei tutti i riflettori presenti in studio, mi piacerebbe molto che voi leggiate un passo del suo saggio ‘L’Umorismo’, fidatevi, vi servirà per capire meglio Paola Ferrari:
Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.
Ora che (spero) voi abbiate letto questo passaggio del saggio di Pirandello, possiamo andare allo step successivo e rispondere alle domande morbose che in questi giorni molti utenti stanno condividendo sui Social, arrivando (e a volte oltrepassando) la soglia del Body Shaming: ‘Ma perché la Ferrari si trucca così tanto?’ – ‘Ma quanti chili di stucco si è messa in faccia la Ferrari?’ – ‘Ma perché la Ferrari non si arrende al tempo che passa invece di riempirsi la faccia di quella roba e farsi sparare le luci così?’
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E bene, ‘la Ferrari’, come in molti amano chiamarla, si trucca così ed ha ‘bisogno’ di quelle luci per un motivo ben preciso, che poco ha a che fare con il tempo che passa, con la voglia di sembrare una ventenne: Paola Ferrari si mostra così al pubblico per nascondere una ferita ben più profonda, una ferita lasciata da una malattia che le ha stravolto il viso, come lei stessa mostrò in un post di qualche anno fa, che vi mostriamo qui sotto
Eccovi svelato dunque il motivo per cui Paola Ferrari DEVE truccarsi così tanto, per nascondere un disagio che di certo ha segnato non solo il suo volto, ma anche il suo animo. Un tumore, ecco cosa nasconde Paola: quello che anni fa sembrava un banale brufolo, si rivelò invece un carcinoma nodulare infiltrante, riducendo il suo volto come lo vedete nella foto in alto.
Ecco, adesso che sapete il motivo, non vi sentite un po’ come descrive Luigi Pirandello ne ‘L’Umorismo’? Non sentite che il comico lascia il posto all’umoristico? Non sentite adesso un po’ di empatia verso una donna che non ha scelto di lottare contro un carcinoma nel punto in cui, soprattutto per una donna, faccia più male?
Paola Ferrari potrà non piacervi come giornalista, potrebbe essere giusto, per alcuni, farle lasciare più spazio a chi è più giovane e magari preparato di lei, ma vi prego, non chiedetele più perché si trucca così tanto, sarebbe come chiedere ad alcuni ‘perchè siete così stupidi’? La stupidità non si sceglie, è come il Natale, quando arriva arriva.
Il Direttore
Silvia Cini