Il Papa ha deciso di utilizzare dosi di vaccino Pfizer in possesso del Vaticano per vaccinare i senza tetto di Roma: un atto enormemente simbolico.
Prima si era fatto ambasciatore della necessità di credere ai vaccini, poi aveva deciso di farsi vaccinare mettendosi regolarmente in lista d’attesa insieme al Papa Emerito Benedetto XVI, quindi ha acquistato una certa quantità di vaccini Pfizer necessaria a cominciare la vaccinazione dei dipendenti della Santa Sede.
Una parte delle dosi acquistate per Città del Vaticano, però, non sono destinate ai collaboratori più stretti del papa o ai lavoratori della Santa Sede, e nemmeno al corpo ecclesiastico.
Il Papa ha deciso di utilizzare una parte dei vaccini per proteggere i senza tetto che trascorrono la notte nelle strutture di assistenza gestite dalla chiesa o all’aperto, rifugiandosi sotto il colonnato di Piazza San Pietro.
Tra l’altro, proprio il freddo pungente che ha colpito negli scorsi giorni l’Italia e la Capitale ha ucciso un clochard che è morto nei pressi del colonnato di Piazza San Pietro.
Sono stati 25 finora i clochard vaccinati per volere del Papa. Si tratta di un’azione perfettamente coerente con le recentissime dichiarazioni di Francesco, che aveva affermato pubblicamente: “Non dimentichiamoci degli ultimi, dei più bisognosi quando saranno disponibili i vaccini. È un dovere morale, è la cura che si deve prestare per aiutare chi ha più bisogno”.
La somministrazione del vaccino continuerà nei prossimi giorni all’interno della Santa Sede e sarà offerta ad altri gruppi di poverissimi che non potrebbero avere altrimenti accesso alle cure.
Una delle grandi difficoltà organizzative del processo è stata quella di individuare le persone abbastanza affidabili a tornare in Vaticano per la seconda dose.
Il vaccino funziona correttamente bloccando il contagio, infatti, se vengono somministrate entrambe le dosi prevista dalla casa di produzione. Somministrare una dose a una persona senza fissa dimora e non abbastanza affidabile per presentarsi nuovamente al fine di ricevere la seconda sarebbe soltanto un enorme spreco di risorse: per questo motivo la “selezione” tra tutti coloro che vengono quotidianamente assistiti dalle strutture caritatevoli che fanno capo al Vaticano, dev’essere estremamente accurata.
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Nei locali dell’ex ufficio postale del Vaticano sono stati anche allestiti ambienti e servizi igienici a disposizione dei senza fissa dimora per ristorarsi e procedere alla pulizia personale.