Sarà capitato a tutti coloro che hanno fatto un tatuaggio, che anche a distanza di anni, in alcuni momenti si gonfi e provochi del prurito.
Può accadere e non vi è nulla di cui allarmarsi, sempre se la sintomatologia resta in forma lieve. Se invece il tatuaggio si gonfia ed l’edema è accompagnato da eruzione cutanea, soprattutto se fatto da poco tempo, ci si dovrà rivolgere al medico che valuterà il grado di infezione e l’eventuale cura.
Il gonfiore o il rilievo di alcuni tatuaggi è dovuto alla presenza di alcuni inchiostri di vecchia generazione che restano molto sensibili alla variazione di temperatura e alle condizioni atmosferiche in generale.
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Il tatuaggio si gonfia quando piove, cosa succede?
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Se il tatuaggio si gonfia e lo fa in particolari circostanze, la cosa può essere valutata in modo semplice. Probabilmente risente di una particolare condizione atmosferica o di un cambio di temperatura.
Capita molto spesso infatti che i tatuaggi si gonfino quando piove. L’umidità in eccesso evidentemente provoca delle reazioni degli inchiostri, soprattutto del rosso e del nero, anche a distanza di anni dal giorno in cui lo si è fatto.
Gli inchiostri di ultima generazione dovrebbero essere stati formulati per evitare questa tipologia di effetti collaterali.
Quindi se accade di sentire il tattoo un pochino in rilievo non c’ è da preoccuparsi, anche se dovesse sopraggiungere un lieve prurito.
Applicare una pomata lenitiva, dovrebbe bastare a gestire la problematica, ma se dovesse persistere, sarà una buona scelta, far valutare la cosa dal medico.
Per evitare questo tipo di problemi, l’unico modo è quello di scegliere un buon tatuatore che operi in piena sicurezza e igiene e che utilizzi inchiostri formulati con pigmenti di ultima generazione.
Guardare al portafogli nel caso di un nuovo tatuaggio non sempre può rivelarsi un ‘buon affare’ anzi, di certo un errore.
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