Pensione casalinghe e donne non lavoratrici: solo 640 euro ma già dai 57 anni, come chiederla

È davvero disponibile una pensione per le casalinghe e le donne non lavoratrici? La risposta è affermativa, ma servono requisiti ben precisi.

Nel corso degli anni sono stati diversi gli esponenti politici, Silvio Berlusconi su tutti, che si sono spesi sulla necessità di garantire una pensione per le casalinghe e le donne non lavoratrici, sottolineando che quanto da loro fatto tra le mura domestiche sia equivalente a un vero e proprio lavoro. Le opinioni su questo, come è facile immaginare, possono essere contrastanti, anche se è soprattutto chi ha un impiego a essere contrario. Chi presta servizio in un’azienda, infatti, quando torna a casa deve inevitabilmente occuparsi in prima persona della sua abitazione, oltre che dei figli, pur essendo stanco per quanto fatto nel corso della giornata lavorativa.

pensione casalinghe e donne non lavoratrici a chi spetta
Le casalinghe hanno davvero diritto a una pensione? – Foto | Chedonna.it

In realtà, anche se forse non tutti ne sono a conoscenza, è effettivamente possibile ricevere un importo mensile che può permettere di dare un contributo alla famiglia anche se si è smesso di lavorare da tempo, magari per occuparsi da vicino dei bambini ed evitare di dover pagare una baby sitter. È però necessario essere in possesso di requisiti ben precisi per averne diritto.

A chi spetta la pensione per casalinghe e donne non lavoratrici

Non tutti potrebbero essere d’accordo, ma è comunque possibile ottenere una pensione per le casalinghe e le donne non lavoratrici, che hanno scelto di non svolgere alcun lavoro autonomo o dipendente pur di occuparsi in prima persona di casa e figli. Avere anche solo una piccola cifra può essere importante, così da poter contribuire in modo tangibile al bilancio familiare.

È possibile scegliere tra due differenti opzioni, il “Fondo Casalinghe”, soluzione garantita dall’INPS in alternativa si contributi volontari, o la pensione sociale, che è solitamente più bassa, ma accessibile senza dover versare alcuna cifra per i contributi.

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Occuparsi della casa può essere davvero faticoso – Foto | Chedonne.it

Il Fondo Casalinghe è una vera e propria pensione per casalinghe e donne non lavoratrici ed è pensata per caregiver familiari uomini e donne, casalinghe e chi svolge il lavoro per la cura dei componenti della famiglia. A usufruirne possono essere le donne che non sono titolari di pensione o forme di lavoro retribuito oppure che lavorano in part-time senza poter maturare una pensione minima. Il contributo non scatta in automatico, è necessario presentare apposita domanda presso un patronato o attraverso il sito INPS, dove è disponibile un modulo da compilare con tutti i propri dati personali.

Il contributo è accessibile a chi ha versato almeno cinque anni di contributi. Non è prevista una cifra fissa da versare, è però richiesto un minimo di 26 euro al mese, si ottiene così un anno di contribuzione con il versamento di circa 310 euro. Se i contributi non dovessero essere utilizzati non potranno essere sfruttati né per la ricongiunzione con altre gestioni né per la totalizzazione.

Questa può essere in alternativa a:

  • una pensione di vecchiaia, a patto di aver compiuto almeno 57 anni d’età, oppure 65 anni nei casi in cui i versamenti non risultino sufficienti a maturare un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%;
  • una pensione di inabilità riservata a coloro che abbiano una invalidità accertata a qualsiasi attività lavorativa.

Un’altra opzione da considerare per chi non ha accumulato sufficienti contributi per avere la pensione di vecchiaia e sociale è data dalla pensione sociale. Ad averne diritto sono le persone che hanno almeno 67 anni e sono in condizioni di difficoltà economica, così da avere un reddito mensile aggiuntivo.

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