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5 motivi per cui finisce una storia d’amore: perché sono sempre i soliti?

Perché finisce una storia d’amore? I meccanismi che portano alla rottura della magia si ripetono in maniera quasi identica in tutte le coppie: ecco quali sono e come imparare a disinnescarli.

(Pexels)

I motivi per cui due persone si innamorano sono talmente evidenti che non hanno alcun bisogno di una spiegazione: due persone si trovano in grande sintonia, provano una reciproca attrazione fisica ed emotiva, sono in un momento della vita in cui pensano alla stessa maniera e condividono le stesse speranze.

Come fa allora questa magia a scomparire all’improvviso e spesso in maniera estremamente dolorosa? La verità è che nulla è improvviso, e che nella maggior parte dei casi si attiva un lento processo di deterioramento del rapporto a causa di aspetti che non ci piacciono più sia della relazione sia del nostro partner.

In genere questi aspetti sono sempre gli stessi e si riferiscono ad aree ben determinate di ogni rapporto.

1 – “Credevo sarebbe stato diverso”

Quando ci si innamora, come diceva una vecchia canzone, si finisce puntualmente a vedere la vita in rosa. Ogni cosa sembra bella e perfetta, ogni aspetto del carattere del nuovo partner sembra in perfetta armonia con i nostri desideri e soprattutto con il nostro carattere.

Anche quando ci si rende conto che esistono differenze importanti si è convinti che si potranno sopportare o che, meglio ancora, si riuscirà a trasformare le diversità in punti di forza.

Del resto, se Dita Von Teese e Marilyn Manson hanno avuto una lunga relazione al cui culmine si sono sposati (e non avrebbero potuto essere più diversi), c’è speranza per tutti.

(Instagram)

La realtà naturalmente è molto diversa: Dita e Manson sono stati insieme dal 2000 al 2005, anno in cui hanno deciso di convolare a nozze. Il matrimonio però è durato solo 2 anni: nel 2007 avevano già divorziato. Il motivo di questo allontanamento pare che fosse nelle profonde differenze nel modo in cui i due conducevano la propria vita: il cantante conduceva una vita disordinata e piena di eccessi mentre Dita andava a letto presto, aveva una giornata scandita da molti impegni di lavoro e, più in generale, conduceva una vita estremamente regolare.

Probabilmente anche Dita ha pronunciato almeno una volta la famosa frase “credevo che sarebbe stato diverso”: forse lui avrebbe moderato un po’ le sue abitudini, forse lei sarebbe riuscita a diventare meno “bacchettona” e rigorosa, ma ovviamente le cose non sono affatto andate così: i due avevano due differenti idee del loro futuro di coppia e hanno incontrato sempre più difficoltà nel condividere tempo, eventi e interessi.

Come si evita questa amara delusione?

In linea generale è di essere sicuri che ci sia un terreno comune sul quale costruire un rapporto di coppia che sia solido, duraturo e basato su elementi importanti della vita di coppia. Parlare molto confidarsi in merito ai propri progetti è un tassello fondamentale per la costruzione di un rapporto d’amore destinato a non infrangersi contro un muro di incomprensioni.

2 – “Mi sento sola anche se stiamo insieme”

La distanza emotiva è una condizione in cui si ritrovano molto spesso i partner all’interno di una coppia con poca comunicazione. Da un certo momento della relazione in poi si ha la sensazione di dividere il tempo con un conoscente e non con una persona con cui c’è un profondo legame emotivo.

Sentirsi soli oppure sentirsi più a proprio agio con i propri amici di sempre piuttosto che con il proprio partner è indice che qualcosa manca (e si tratta di qualcosa di molto importante per il benessere emotivo di due persone).

Fonte: Istock

Purtroppo la complicità che si prova sempre all’inizio di una relazione, basata per esempio sull’affinità sessuale oppure sul piacere di fare molte cose insieme, finisce per esaurirsi molto presto se non si continua a coltivare l’intimità a livello emozionale.

Sentirsi liberi di parlare delle proprie emozioni e trovare nel partner comprensione, sostegno e spirito critico è una delle sensazioni più importanti e più appaganti del mondo, in grado di trasformare letteralmente una coppia in una famiglia.

Come si evita di ritrovarsi a dividere la casa con un estraneo?

Innanzitutto è necessario non cominciare relazioni basate solo sulla condivisione di passatempi o di uscite con gli amici. Anche se questi momenti sono fondamentali per la crescita di una coppia, è necessario che i due partner vogliano impegnarsi a diventare i migliori amici l’uno dell’altro. Se questo non avviene, o c’è un grande disinteresse da parte di uno dei due, si arriverà rapidamente alla fine della relazione.

3 – “La mia vita ruota intorno a lui”

Purtroppo accade spesso che i rapporti di potere all’interno di una coppia siano estremamente sbilanciati: uno solo dei due partner prende decisioni, organizza attività, amministra il denaro familiare, stabilisce norme e divieti per l’educazione dei figli e così via, come nel tipico rapporto con un narcisista.

In questi casi c’è un partner zerbino e un partner comandante e, in determinati casi, la coppia va alla grande. Se le cose vanno bene e vanno bene a lungo probabilmente significa semplicemente che questo è quello che vogliono entrambi i partner e che ognuno dei due si trova perfettamente a suo agio all’interno del ruolo che ricoprono all’interno della coppia.

Nella maggior parte dei casi però uno dei due ne ha abbastanza e decide di non voler più rimanere all’interno di questo meccanismo che, a lungo andare, risulta monotono e poco stimolante.

Si sarebbe portati a credere che sia la persona “vittima” o “zerbino” a voler rompere la relazione, poiché stufa di non aver voce in capitolo negli ambiti più importanti di una relazione di coppia. In realtà non è sempre così: anche la persona “comandante” può finire con lo stufarsi di avere accanto una persona priva del desiderio di contribuire in maniera attiva e utile alla vita di coppia, si sentirà sobbarcato di responsabilità e finirà per vedere nel proprio partner una “palla al piede”.

Come si evita questa dinamica di coppia piuttosto tossica?

È fondamentale innanzitutto che tra i due partner ci sia equilibrio, ovvero che i due riescano a contribuire alla vita di coppia in maniera più o meno pari: si può prendere una decisione dopo averne discusso oppure si può lasciare che uno dei due partner decida qualcosa ma lasci all’altra persona la piena autonomia nel decidere in altri ambiti di pari importanza. L’importante è che nessuno dei due partner sia sempre, costantemente al di sopra dell’altro nella gerarchia organizzativa della coppia.

4 – “Tanto prima o poi mi lascerà”

La sindrome dell’abbandono è un problema che non riguarda la relazione tra i due partner che formano una coppia ma che, inevitabilmente, influisce in maniera molto profonda sulle dinamiche relazionali che si stabiliscono al suo interno.

Una persona insicura, che nella vita ha vissuto un trauma abbandonico che non è ancora riuscita a superare, si metterà nella terribile condizione di essere nuovamente abbandonata dalla persona che ama di più al mondo o sulla quale ha investito di più dal punto di vista emotivo.

Questo significa che entrambi i partner dovrebbero essere consapevoli dei propri problemi irrisolti dal punto di vista emotivo. Affrontare una vita di coppia con la consapevolezza che, anche se una volta siamo stati brutalmente lasciati dal nostro partner questo non significa che tutti i nostri futuri fidanzati faranno lo stesso, sarà un grande passo avanti e aiuterà a controllare i momenti in cui il panico da abbandono tornerà di nuovo a farsi sentire e a mettere in discussione la stabilità di una relazione di coppia.

5  – “Non lo sopporto più”

Infine, le diversità caratteriali costituiscono la causa più frequente di allontanamento tra due partner. Alla domanda: “perché le storie d’amore finiscono” si potrebbe quindi rispondere che, nella maggior parte dei casi è a causa del fatto che i partner non sopportano più alcuni aspetti del proprio compagno per i quali una volta riuscivano a essere tolleranti e a superare la rabbia con una scrollata di spalle.

Da un certo punto in poi non è più possibile scrollare le spalle e andare avanti, poiché il pensiero delle cose che non ci piacciono del nostro partener sarà molto più presente, costante e intrusivo rispetto al pensiero di ciò che di lui (o di lei) ci piace ancora molto.

Per evitare di incappare nella non sopportazione del proprio partner si dovrebbe lavorare tantissimo sulla comunicazione e sull’autodisciplina. Chi non sopporta un atteggiamento dovrebbe prendere il coraggio a due mani e parlarne con il partner anche se questo dovesse significare imbarcarsi in una grossa litigata. Chi dovesse scoprire che il partner non sopporta più determinati comportamenti non dovrebbe rispondere “sono fatto così” oppure “sono sempre stato fatto così” perché in quel caso assumerebbe un atteggiamento estremamente infantile che farebbe di lui uno dei partner peggiori del mondo.

(Autore: Olga Luce)

Il motivo è molto semplice: chi è fatto in un certo modo può almeno sforzarsi di limare un po’ gli angoli del proprio carattere, chi “è sempre stato fatto così” dovrebbe capire che forse il suo comportamento era sbagliato fin dall’inizio e che potrebbe essere arrivato il momento di mettersi in discussione con molto coraggio, accettando le critiche senza liquidarle.

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